L'allenatore dei portieri: un ruolo dalle tante sfaccettature
La presenza dell’allenatore dei portieri è oramai un fatto acquisito. Sia nei settori giovanili che nelle prime squadre, questa figura occupa un ruolo specifico per certi aspetti diverso dagli altri. Vediamoli. |
- È stato chiesto innanzitutto ai ragazzi cosa dovrebbe fare un allenatore per stimolare la loro motivazione sia in allenamento e in partita. Dalle risposte è emerso che i portieri chiedono agli allenatori di essere incoraggiati frequentemente durante il lavoro, specie quando incontrano delle difficoltà, evidenziando i loro punti di forza e facendo cogliere quelli su cui migliorare. Un effetto motivante a detta dei ragazzi si può ottenere anche dal fissare degli obiettivi di lavoro chiari e comprensibili ai loro occhi sui quali concentrare l’impegno sul campo. Gli allenatori dal canto loro, si sentono più motivati a lavorare con i loro allievi quando questi ultimi evidenziano un elevato desiderio di apprendere, manifestano la loro curiosità con domande frequenti, dimostrano un buon livello di attenzione costante per recepire gli insegnamenti trasmessi. Come si vede le esigenze dei ragazzi sono più legate agli aspetti emotivi della relazione, mentre quelle degli allenatori ad aspetti di matrice più cognitiva.
- Ai portieri è stato chiesto quali interventi degli allenatori li farebbero sentire più fiduciosi nelle loro capacità (autoefficacia). Le risposte fornite in questo caso, stanno ad indicare il forte bisogno dei ragazzi di ricevere dei feed-back frequenti e specifici sui loro progressi tecnici, di percepire che il tecnico crede nelle loro capacità, di non essere investiti da critiche squalificanti ma costruttive quando sbagliano. Gli allenatori si sentono invece più fiduciosi nelle loro capacità formative quando percepiscono che i loro allievi apprendono con una certa rapidità, quando i ragazzi chiedono chiarimenti sui diversi particolari tecnici esercitati, o ancora, sulle migliori soluzioni tecnico-tattiche da adottare in gara.
- Ai ragazzi è stato richiesto poi di indicare quali atteggiamenti degli allenatori contribuiscono a farli sentire più sicuri di sé in campo. Le risposte toccano aspetti diversi: dall’essere considerati importanti per la squadra, al ricevere dagli allenatori i necessari consigli nel pre-gara, al non subire troppi interventi correttivi durante la partita, al non essere seppelliti da una pioggia di rimproveri grossolani in caso di errori. Gli allenatori invece si sentono più sicuri, in quanto formatori, quando avvertono la partecipazione attiva dei loro portieri nelle diverse fasi dell’allenamento, quando gli allievi riescono a fare gli esercizi adeguatamente, quando osservano miglioramenti coerenti che le metodologie adottate . Tutti questi aspetti, restituiscono ai tecnici un feed-back d’insieme sulla bontà del loro insegnamento e, come si vede, ciò ha un potente effetto rassicurante.
- È stato infine chiesto ai giovani portieri che cosa li stimolerebbe al continuo miglioramento. Le indicazioni emerse sono eloquenti. I ragazzi si sentono stimolati a migliorare se:
- vengono fatti loro intravvedere i possibili margini di miglioramento e crescita personali
- se viene spiegato loro il senso delle esercitazioni e il riflesso positivo che esse produrranno in gara
- se vengono sottoposti ad allenamenti intensi ma variegati alternando fatica e gioco
- se vedono il proprio allenatore impegnato a migliorare le sedute con nuove esercitazioni e magari analisi video delle prestazioni.
- Gli allenatori dal canto loro, si sentono stimolati a migliorare le loro abilità formative quando:
- percepiscono la recettività degli allievi ai loro insegnamenti
- quando rilevano la determinazione nei ragazzi a fare sempre di più
- quando vengono investiti di richieste di approfondimento tecnico
- quando vedono i giovani portieri affrontare gli allenamenti con un buon spirito e piacere.