Meno male! - Prima parte
L’articolo fornisce alcuni suggerimenti su come utilizzare le tecniche immaginative in autonomia per ridurre il dolore |
- Il dolore cronico è quel tipo di dolore che si manifesta oltre i tempi necessari per la guarigione. Esso insorge per una specifica condizione medica o traumatica e continua oltre il decorso della condizione stessa che l’ha generato. Per il giocatore può essere molto destabilizzante, poiché oltre al dolore in sé si ritrova costretto ad interrompere o a limitare gli allenamenti con tutta una serie di vissuti emotivi negativi che ne conseguono. La cefalea può essere considerata un dolore cronico se il giocatore ne soffre da tempo.
- Il dolore acuto è caratterizzato invece da una evidente associazione tra causa ed effetto. Solitamente ha una durata limitata nel tempo e scompare con la guarigione dalla condizione, interna o esterna, che lo ha provocato. Casi prototipici sono gli scontri durante le azioni di gioco.
- La persona può allenarsi a percepire una variazione di temperatura in quella zona, come ad esempio sentire caldo o freddo nel punto che duole oppure una variazione di peso, quindi sentirla più leggera o più pesante, o ancora percepire del formicolio.
Per fare questo la persona può costruirsi un’immagine, analogamente a quanto descritto nell’articolo precedente, che l’aiuti a suggestionarsi.
Ad esempio, se so che un certo dolore muscolare viene alleviato dal calore, posso immaginarmi in modo dettagliato di sdraiarmi sulla sabbia calda e poggiare la parte che fa male su di essa, mentre il sole avvolge l’area dolente coi suoi caldi raggi.
Se invece traiamo sollievo dal freddo possiamo immaginare d’immergere la parte nell’acqua ghiacciata.
- Un altro modo è immaginare che il dolore si trasformi in qualcosa di materiale, tipo una macchia di colore e che poi, trasformandosi in polvere, venga trasportata via dal vento. Oppure si può immaginare di trasformare il dolore in un oggetto concreto che prende vita nel punto che ci fa male e che possa essere manipolato, come ridotto di dimensioni, cambiato di consistenza, fatto sparire, ecc.
- È inoltre molto importante rilassare la zona dolente (salvo diverse indicazioni mediche). Il dolore provoca spesso rigidità muscolare dell’area interessata o delle aree circostanti, in quanto la persona può "proteggersi" dal dolore cercando di spostare la forza su altri muscoli, provocando a lungo andare altri dolori. Immaginare (e non eseguire realmente) quindi di contrarre i muscoli delle aree interessate e poi rilassarli al fine di creare un rilassamento muscolare profondo può essere molto utile.