Botti di Natale
La Juventus continua nella sua corsa, mantiene il passo la Roma e il derby lo vince l'Inter |
Giornata spettacolare l’ultima del 2013 che regala reti, spettacolo e qualche sorpresa; di certo non sono sorprese Juve e Roma che viaggiano la davanti a ritmi altissimi, segnano quattro reti a testa e chiudono in bellezza l’anno solare in attesa del confronto che vedrà le prime due forze del campionato una contro l’altra alla ripresa del campionato il 5 Gennaio allo Juventus Stadium di Torino.
La squadra di Conte è un rullo compressore, nona vittoria consecutiva quella di ieri a Bergamo dove la resistenza dell’Atalanta dura solo un tempo prima di venire piegata dai Bianconeri in vantaggio già dopo sei minuti con Tevez raggiunti da Moralez e che dilagano nella ripresa con Pogba, Llorente e Vidal. Unica nota stonata se così si può definire il gol subito da Buffon che interrompe la sua imbattibilità a 745 minuti ma pare veramente di voler trovare il pelo nell’uovo.
Toccherà alla Roma provare a salvare il campionato; l’andamento dei ragazzi di Garcia è da super squadra (4 a 0 ieri su un imbarazzante Catania) e se non fosse per la Juve saremmo tutti qui ad osannarli: ancora imbattuti con una squadra reduce da un campionato concluso al sesto posto e con la beffa della finale di Coppa Italia, trentacinque reti fatte e solo sette subite (4° miglior attacco e miglior difesa), un calcio offensivo e veloce ritenuto a ragione tra i migliori tre giocati al momento in Italia, unico neo sono i cinque pareggi subiti spesso in rimonta confermando l’idea che la Roma sia una squadra che per vincere debba giocare bene, quasi al massimo e andare al massimo tutte le domeniche non è proprio semplicissimo.
Questa era però anche la giornata del Derby di Milano, il più atteso, il più giocato, il più importante d’Italia, il primo in carica per due alti dirigenti come Eric Thohir e Barbara Berlusconi quest’anno ha decisamente deluso le attese; Milan ed Inter hanno badato molto alla sostanza e poco alla qualità confermando la pochezza delle rose che Mazzarri ed Allegri hanno a disposizione rispetto a quelle di molti dei loro predecessori.
Alla fine l’hanno spuntata i Neroazzurri con un guizzo nel finale di Palacio (sempre più uomo-squadra) che firma di tacco l’uno a zero e regala ai tifosi della Beneamata un Natale più sereno a cinque punti dalla zona Champions; nonostante ciò appare difficile la rimonta dell’Inter il quale progetto pare essere mirato ad un lungo periodo e le dichiarazioni della società sull’imminente mercato di Gennaio remano nella stessa direzione: a Mazzarri il compito di smentirci. Poco da festeggiare invece in casa Milan, battuto anche nel derby, fermo a 19 punti a soli cinque punti dalla zona retrocessione; Allegri avrà delle colpe ma non può essere il capro espiatorio di un fallimento e soprattutto di un caos regnante in una società che si era spesso distinta come un modello da prendere ad esempio per la gestione di problemi e incombenze societarie che ora stanno spingendo i Rossoneri verso il fondo e risalire non sarà facile come l’anno scorso.
Ora è di tempo di sosta, si riapre il mercato, si recupereranno giocatori infortunati o in non buone condizioni e chi ne ha bisogno dovrà adoperarsi al meglio per evitare destini che queste prime diciassette giornate di campionato hanno tracciato e che non sarà facile riprogrammare.
Nello specifico la Lazio è uno dei casi più eclatanti in negativo: a Verona nell’ultima occasione per Petkovic la squadra non gira, e complice anche un po’ di sfortuna subisce un perentorio quattro a uno che sa tanto di game over per il tecnico bosniaco tanto celebrato appena sei mesi fa quando alzava al cielo la Coppa Italia quanto alla gogna ora.
La doppietta di Toni più le reti di Iturbe e Romulo sanno tanto di addio per il tecnico della Lazio ora alla ricerca di un traghettatore con un compito non facile dato che i giocatori sembrano aver smarrito la fiducia che l’anno scorso avevano nei propri mezzi e che dovranno ritrovare se vogliono onorare una stagione che li vede comunque ancora in corsa in Coppa Italia ed Europa League.
Stessi impegni anche per Napoli e Fiorentina che continuano a flirtare col terzo posto e sono ora divise da tre punti; se per Montella e i suoi è un buon risultato lo stesso non si può dire per Benitez ora a dieci punti dalla Juve capolista e con i Viola alle calcagna.
Nell’anticipo di Sabato sera il Napoli non è andato oltre il pareggio per uno a uno sul campo del Cagliari (apre Nenè, pari dal dischetto di Higuain) e così ora i sogni dei Partenopei vanno leggermente ridimensionandosi visti i ritmi che tengono davanti anche se De Laurentis ha promesso forze fresche dal mercato invernale.
La Fiorentina invece resiste alle sfuriate del Sassuolo e alla lunga esce il gioco della squadra Viola che con il solito Pepito Rossi (14° gol in campionato, capocannoniere) piega gli uomini di Di Francesco e avvicina il terzo posto del Napoli ora distante sole tre lunghezze.
La giornata pre-natalizia era stata aperta dall’anticipo dell’ Armando Picchi dove Livorno e Udinese in crisi di risultati si giocavano tre punti oltremodo importanti e che i friulani si sono riusciti a portare a casa grazie alle reti di Nico Lopez ed Hertaux intramezzate dal momentaneo pareggio di Siligardi. Tempi duri per Nicola ed il presidente Spinelli entrambi contestati dai tifosi dopo un punto raccolto nelle ultime sei gare.
Un Natale un po’ più sereno si trascorrerà invece sotto le Due Torri di Bologna grazie al gol di Alessandro Diamanti che spezza l’equilibrio della gara contro il Genoa e dà un po’ di respiro a Pioli sempre comunque supportato dalla società, dai giocatori ed anche dai tifosi i quali hanno voluto far sentire con numerosi striscioni il loro affetto al tecnico; in qualche parte d’Italia si può ancora fare calcio senza essere messi in croce ai primi scricchiolii della classifica.
A Genova al contrario il cambio allenatore è avvenuto e c’è da dire che ha portato i suoi frutti: Mihaljovic è ancora imbattuto dopo sei gare alla guida dei Blucerchiati e il pareggio contro il Parma di ieri è la conferma che la strada intrapresa è quella giusta. Lucarelli risponde ad Eder e la posta in palio va divisa tra le due squadre come nei più classici film natalizi.
Infine il Torino che si regala un Natale gioioso come mai da vent’anni a questa parte gli era capitato; la squadra di Ventura strapazza il Chievo quattro a uno (risultato forse un po’ esagerato) grazie al solito duo Cerci ed Immobile che lancia i piemontesi al settimo posto con un profumo d’Europa. Il calcio propositivo di Ventura sta regalando soddisfazioni importanti al pubblico ed al presidente Cairo portando la città di Torino al vertice del calcio italiano e per una volta non solo per merito della Juventus.
Numeri e Curiosità
- 0: Come i punti fuori casa raccolti dal Catania; solo il Cagliari e la Lazio di Petkovic sono le altre squadre a non aver raccolto i tre punti esterni ma hanno 4 pareggi; un solo dato per fare capire la crisi della squadra romana che vede l’allenatore bosniaco sul piede di partenza; rischia anche De Canio?
- 2,405: La media punti a partita nell’anno solare 2013 della Juventus, la migliore in assoluto da quando ci sono i tre punti; il precedente record era sempre dei bianconeri dell’anno 2012 con 2,350. Questo testimonia la continuità della squadra bianconera da quando Conte ne ha preso le redini.
- 11: Come i cartellini rossi raccolti da Sulley Muntari che ha raggiunto nella non invidiabile classifica dei giocatori in attività Francesco Totti al primo posto. In quella all-time comanda sempre Paolo Montero a quota 16. Buon Natale.
Tommaso Rocca