C'era una volta... il mondiale in Qatar: azioni offensive e tipologie di attacco
Sommario | Obiettivi Secondari |
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In questo ultimo articolo analizzeremo le azioni d'attacco delle squadre nel Mondiale in Qatar: quanto e come hanno attaccato le Nazionali durante l'ultima competizione mondiale? |
Analisi giocatore, Analisi Tattica, Match Analysis |
“C’era una volta… Il mondiale in Qatar” è l’analisi tattico-statistica elaborata da Luca D’Amato (Match Analyst Pro FIGC e Allenatore UEFA B) che racconta attraverso numeri, infografiche e statistiche la storia della Coppa del Mondo 2022. 10 approfondimenti diversi che portano a galla numeri preziosi e informazioni tecnico-tattiche interessanti per comprendere più a fondo e grazie alla lucidità dei numeri cosa è successo durante il più prestigioso trofeo internazionale di calcio.
Il lungo viaggio nel Mondiale in Qatar ci ha portato ad analizzare fin nei minimi dettagli tutto quello che i dati e la video analisi ci hanno restituito. La scorsa volta abbiamo elencato una serie di indici forse poco conosciuti, ma molto utili per capire l'efficacia delle azioni sotto porta della squadre: abbiamo parlato di xG e xGA, e ancora di xG/Shot e SCA. Non sai di cosa stiamo parlando? Leggi lo scorso articolo e scopri cosa sono gli Expected Goals!
Nell’articolo di oggi l’attenzione è totalmente posta alla fase offensiva. Quali sono le zone di campo più interessate dalle azioni offensive realizzate? Quali squadre sono riuscire a convertire maggiormente il volume di azioni offensive in gol? In che misura incidono gli sviluppi offensivi, i contropiede e calci piazzati?
Mettiamo il turbo e acceleriamo per conoscere i dati di questo ultimo episodio!
In questo ultimo articolo parleremo di:
- Azioni offensive: da dove attaccano le squadre di calcio?
- Azioni offensive: quanto attaccano le squadre di calcio?
- Azioni offensive: come attaccano le squadre di calcio? Sviluppi, contropiede e calci piazzati
Buona lettura!
AZIONI OFFENSIVE: DA DOVE ATTACCANO LE SQUADRE DI CALCIO?
Le squadre nei mondiali attaccano mediamente per il 36% da ogni fascia laterale e per il 28% dalla zona centrale.
Chicca statistica
In media, il 9% delle azioni nate dalle corsie laterali sfocia in un tiro in porta. Quando le azioni si sviluppano centralmente, la percentuale sale al 13%
Prese singolarmente le squadre calcano maggiormente porzioni di campo differenti, vediamole insieme nei grafici seguenti dove:
- Intensità maggiore di verde significa che quella corsia ha una percentuale di utilizzo sopra media;
- Intensità maggiore di rosso significa che quella corsia ha una percentuale di utilizzo sotto media.
Il Senegal è la rappresentativa che focalizza prevalentemente il suo gioco in ampiezza (per quasi l’80%) compromettendo, come è fisiologico, le combinazioni centrali: infatti è sempre la nazionale africana quella con la peggior percentuale di utilizzo della corsia centrale (circa il 20%).
Curiosa è la situazione di Serbia e Danimarca che concentrano maggiormente le proprie azioni offensive soltanto su una corsia laterale, rispettivamente quella sinistra per la Serbia e quella destra per la Danimarca.
Come abbiamo imparato in questa serie di articoli, la mela non cade mai lontana dall’albero e se vi chiedessimo quali sono le nazionali più alte, sicuramente sapreste darmi la risposta corretta. Infatti abbiamo affrontato questa tematica all'inizio vedendo come siano proprio le stesse Serbia e Danimarca a possedere “quel centimetro in più".
Non è un caso che altezza ed utilizzo corposo delle fasce siano in correlazione. Infatti come anticipato precedentemente, questo porta le nazionali serba e danese ad effettuare un numero di cross sopra la media: la Serbia ha il record di cross effettuati dalla fascia sinistra mentre la Danimarca dall’out di destra.
Infine l’Iran è la squadra con il maggior utilizzo della corsia centrale, in cui mettono radici il 40% delle azioni offensive. A fronte di questo solo il 60% degli sviluppi offensivi iraniani provengono dalle corsie laterali, mentre ricordiamo che la media è del 72%.
Analizzato gli estremi, è sicuramente di interesse porre l’accento sull’impiego di queste zone da parte delle prime classificate al mondiale in Qatar: parliamo di Argentina, Francia, Croazia e Marocco.
È cristallino il risultato, sono arrivate fino in fondo alla competizione quelle squadre che meno si sono scostate dalla media standard di utilizzo delle tre corsie.
Portata alla luce l’ubicazione preponderante delle azioni offensive, ci siamo poi interessati alla loro quantità e modalità di utilizzo.
AZIONI OFFENSIVE: QUANTO ATTACCANO LE SQUADRE DI CALCIO?
In media, una nazionale al mondiale ha creato 80 azioni offensive a partita.
Luis Enrique ha portato i propri giocatori a costruirne il numero più alto di tutta la competizione, 95 a partita, sfruttandone però molto poche: infatti è al contempo una tra le peggiori nazionali per conversione azione-tiro, la cosiddetta Efficienza delle Azioni Offensive.
La squadra che attacca di meno è il Costa Rica con 55 azioni ogni 90 minuti ed è la stessa che possiede la minor percentuale di efficienza, ovvero quella che converte meno azioni in tiro. Se poi ci aggiungiamo, come già sappiamo, che è invece la nazionale con la miglior conversione di tiri in gol, il grado di sorpresa aumenta considerevolmente.
Portando la lente d’ingrandimento sulle migliori per indice di efficienza troviamo come l’Argentina sia per distacco la più abile trasformatrice in tiro delle proprie azioni offensive (30%). La squadra che rincorre i sudamericani per questo indice è la Francia di Deschamps con una percentuale di ritardo comunque non di poco conto. Dato importante è che le migliori due nazionali per questo parametro siano le stesse due arrivate in finale a Doha.
Inoltre è da evidenziare il fatto che il Marocco, altra nazionale arrivata ad un passo dal giocarsi il trofeo, sia all’interno della TOP 5 per % di efficienza di azioni offensive.
AZIONI OFFENSIVE: COME ATTACCANO LE SQUADRE DI CALCIO? SVILUPPI, CONTROPIEDE E CALCI PIAZZATI
Per approfondire e conoscere quale filosofia di gioco sia stata prevalente per ogni squadra ma soprattutto se sia stata la stessa con l’efficienza maggiore, è stato deciso di suddividere in tre macro-categorie le Azioni Offensive:
Cosa significa Sviluppo Offensivo?
Per Sviluppi Offensivi intendiamo le azioni corali con palla in gioco di una squadra, il cosiddetto Open Play.
La squadra che riesce a tramutare di più in conclusioni i propri sviluppi offensivi è la Germania, con il 20% circa di efficienza; all’opposto il Costa Rica, la peggiore sia per efficienza che per numero grezzo di sviluppi offensivi a partita.
La nazionale spagnola crea tra tutti il maggior numero di azioni offensive da Open Play superando le 80 ma solo meno del 12% hanno portato ad un tiro verso la porta.
La squadra che ha utilizzato di più il contropiede come strategia di gara è stato l’Uruguay con 19 ripartenze a partita, mentre la squadra con il numero minore è stata la Spagna con solo 5. Ma di questi, quanti sono stati convertiti in tiro? Qual è stata la migliore o peggiore squadra per conversione dei contropiedi?
La miglior squadra per conversione è stata l’Argentina con circa il 32% di ripartenze trasformate in tiro. La peggiore squadra per efficienza a partita è invece la Spagna, che per stile di gioco, utilizza poco il contropiede e lo sfrutta anche male.
Le squadre con la miglior percentuale di efficienza da calci piazzati sono state la vincitrice assieme ad altre 2 semifinaliste. Nello specifico troviamo l’Argentina e il Marocco con praticamente 1 tiro ogni 2 calci piazzati battuti cioè quasi il 50% e a seguire la Francia con il 40% di conversione in shot di ogni calcio da fermo.
La nazionale tedesca, a differenza delle nazionali appena descritte, battono molti calci da fermi, ma li sfruttano in modo insufficiente, stando decisamente sotto l’efficienza media.
In conclusione:
- lo sviluppo offensivo di una nazionale rappresenta il 75% sul totale degli attacchi con un’efficienza pari al 10%;
- il contropiede per una squadra rappresenta il 15% sul totale degli attacchi con un’efficienza del 15%;
- i calci piazzati sono mediamente il 10% delle azioni offensive di una nazionale. Di questi, il 30% viene trasformato in tiro.
C'ERA UNA VOLTA... IL MONDIALE IN QATAR: CONCLUSIONI
L’arbitro ha appena posto gli occhi sul cronometro, la Storia sta volgendo al termine, la partita è agli sgoccioli. Sono stati 90 minuti (e dieci settimane!) densi ed intensi che hanno portato alla luce Insights rilevanti, pensanti e condizionanti.
Cos'è un Insight?
Ci troviamo di fronte ad un Insight quando comprendiamo improvvisamente e subitaneamente una determinata situazione, le relative cause, concause e conseguenze.
Il termine significa letteralmente “visione interna” ed è quell’intuizione, nata da un’analisi profonda e approfondita, che applicata al calcio aiuta a capire come una squadra pensa e agisce. Le Insights colte in questa serie di articoli rispondono all’esigenza di conoscere il come, il quando e il perché una nazionale compie una particolare azione: riuscire a cogliere un insight significa capire cosa una squadra ricerca in campo.
È quello che spero Voi abbiate ritrovato in questo racconto, non un problem solving ma un “Aha! Experience", un racconto che abbia potuto collegare i puntini tra di loro e presentare un disegno pulito e chiaro del Mondiale 2022 in Qatar da cui, ognuno, possa prendere spunto in base alle proprie esigenze lavorative.
Beep, Beep, Beeeep.
LA MORALE DELLA FAVOLA
Ed ogni buona storia che si rispetti non può che concludersi con la “morale della favola”.
Il Calcio non è una Scienza esatta ed in questo sport 1+1 difficilmente fa 2 perché tra gli addendi c’è una forza intrinseca/invisibile che sposta gli equilibri. Questo Valore aggiunto nasce dalle relazioni tra i membri del gruppo squadra e non può essere misurato in partenza.
Bisogna guardare oltre il mero dato, sapere leggere i numeri tra le righe per capire quello che c’è dietro. E, per l’appunto, dietro a quelle tabelle ci sono persone, calciatori, allenatori e staff, ognuno con le proprie caratteristiche e qualità.
Diamo anima al dato e ci risponderà con un’informazione per cui si possa passare all’azione.
FINE DELLA STORIA
Come ogni storia che si rispetti, anche “C’era una volta… Il mondiale in Qatar” arriva qui al suo ultimo episodio. Ci auguriamo che l’approfondimento abbia acceso la curiosità degli allenatori, appassionando ciascuno all’analisi dei numeri per costruire informazioni funzionali a comprendere sempre meglio (e, in questo caso, in termini macro), questo affascinante gioco.
Buon lavoro a tutti!