C'era una volta... il mondiale in Qatar: I contrasti
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Proseguiamo il viaggio nel Mondiale in Qatar analizzando i dati relativi ad un importante principio di tattica individuale: il contrasto |
Analisi giocatore, Analisi Tattica, Match Analysis |
“C’era una volta… Il mondiale in Qatar” è l’analisi tattico-statistica elaborata da Luca D’Amato (Match Analyst Pro FIGC e Allenatore UEFA B) che racconta attraverso numeri, infografiche e statistiche la storia della Coppa del Mondo 2022. 10 approfondimenti diversi che portano a galla numeri preziosi e informazioni tecnico-tattiche interessanti per comprendere più a fondo e grazie alla lucidità dei numeri cosa è successo durante il più prestigioso trofeo internazionale di calcio.
Nella scorsa puntata abbiamo analizzato i dati anagrafici di altezza ed età media dei partecipanti alla competizione.
I protagonisti dell’analisi di oggi sono i dati relativi ad un importante principio di tattica individuale: il contrasto. Buona lettura!
ANALISI DEI DATI SUI CONTRASTI NEL MONDIALE IN QATAR
Il numero totale di contrasti effettuati da una squadra non indica in senso assoluto quanto questa sia aggressiva. Per avere un’idea più precisa, va aggiunta l’informazione dell’ubicazione del contrasto perché solo tramite la conoscenza del “quanto” assieme al “dove” possiamo avere una visione più chiara dell’intensità difensiva dei giocatori in campo.
Mediamente, una squadra effettua il 50% dei contrasti nel proprio terzo difensivo, il 40% avvengono nel terzo centrale mentre soltanto 10 contrasti su 100 sono effettuati nel terzo offensivo di campo.
Da questi valori, che rappresentano un livello “standard” di pressione, si scostano molte squadre, sia in un senso che nell’altro.
Per le grafiche create, qualora una nazionale in una determinata zona portasse una percentuale maggiore di contrasti rispetto alla media, troveremo evidenziato lo stesso settore di una tonalità diversa di verde in base alla grandezza positiva di scostamento.
Al contrario, se lo scostamento sarà negativo, lo spazio avrà intensità diverse di rosso.
IN QUALI ZONE DEL CAMPO SI EFFETTUA IL MAGGIOR NUMERO DI CONTRASTI?
La nazionale con il minor numeri di contrasti effettuati nel proprio terzo difensivo rispetto al totale a tutto campo è la Spagna con il 35%. Allo stesso tempo risulta tra le prime tre squadre per percentuale di contrasti effettuati in terzo offensivo rispetto al totale (17%).
È la squadra inglese a primeggiare per contrasti nel terzo offensivo arrivando a toccare il 22% sul totale a tutto campo. Questa propensione all’aggressione alta porta l’Inghilterra ad una normale flessione negativa sui contrasti nella propria metà campo.
Ora, analizziamo due nazionali che rappresentano gli opposti rispetto a quelle appena discusse.
I Diavoli Rossi sono il team con la percentuale più alta di contrasti tentati nella propria trequarti difensiva (65%) e quello con la percentuale più bassa nell’ultimo terzo di campo (4%).
Simile alla situazione del Belgio, la mappa dei contrasti della Costa Rica fanno presupporre ad una tendenza nel difendere con blocco basso.
Se invece passiamo in rassegna le due finaliste di questa edizione del mondiale in Qatar notiamo senza difficoltà alcuna come queste rientrino perfettamente nella media senza estremizzare, l’ubicazione del contrasto vicino alle due porte.
PERCENTUALE DI RIUSCITA DEI CONTRASTI
Chicca statistica
Mediamente, il contrasto risulta vincente per il 55% dei casi a favore di chi lo esegue.
È la Nazionale dell’Africa Occidentale quella con la maggior percentuale di contrasti riusciti sul totale effettuato, con un valore impressionante di quasi 75 contrasti vinti su 100 effettuati.
Staccato di quasi 10 punti percentuali troviamo i vice campioni d’Europa, che possiedono un’ottima conversione tentati-completati. Doveroso evidenziare anche la qualità del Marocco nel vincere i contrasti: si posiziona nella Top10.
Viste le Nazionali migliori, passiamo alle peggiori per questo indice. In assoluto, la Serbia è la squadra con più difficoltà a vincere un contrasto, tanto che ha solo il 40% di riuscita. Se rivolgiamo la nostra attenzione sulla Germania ci accorgiamo che è in assoluto la peggiore tra le big mondiali per percentuale di contrasti vinti. Una domanda sorge spontanea: può essere uno dei motivi per cui non ha nemmeno passato la fase a girone? In aggiunta a questo, i tedeschi fanno parlare di sè per un altro parametro anch’esso inerente la fase di non possesso palla, il PPDA.
ALLA PROSSIMA TAPPA!
In questo articolo abbiamo analizzato non solo il volume dei contrasti ma abbiamo anche messo in relazione questo indicatore con altri parametri (quali ad esempio l'ubicazione del contrario, la loro efficacia) utili ad individuare le nazionali che si sono contraddistinte per aggressività in campo. Nel prossimo episodio proveremo a fare luce sul pressing e sulla sua intensità attraverso preziosi indicatori (fra cui il PPDA e il Duel Intensity).