Cosa sono le apofisiti e come si curano?
Obiettivo
L'apofisite è un'infiammazione delle prominenze ossee che può risultare molto fastidiosa. Il fisioterapista ci spiega come intervenire. |
Un'apofisite è uno stato patologico a carattere infiammatorio di un'apofisi, ossia di una prominenza ossea.
Le due condizioni che verranno affrontate in questo breve articolo interessano la tibia ed il calcagno e sono eventi non rari in una popolazione sportiva di età compresa fra i 9 ed i 19 anni durante i picchi del ritmo di crescita.
Le apofisiti sono condizioni benigne che, pur essendo dolorose e avendo una storia naturale piuttosto lunga (sono stati documentati casi in cui la sintomatologia si è protratta persino per 2 anni), vanno incontro a risoluzione spontanea e che non lasciano dietro di sé alcuna sequela, se non una variazione dell'aspetto dell'osso priva di sintomi.
MORBO DI OSGOOD-SCHLATTER O APOFISITE TIBIALE ANTERIORE
Il morbo di Osgood-Schlatter (da qui in poi citato come MOS) è un'infiammazione della tuberosità tibiale, ossia di quella sporgenza ossea anteriore che viene a trovarsi appena al di sotto della rotula. Presso questo punto si inserisce il tendine rotuleo, che di fatto ancora il muscolo quadricipite alla tibia e coadiuva l'apparato legamentoso nel mantenimento della rotula nella sua sede. Il processo patologico si instaura perchè il tendine quadricipitale va a porre un'eccessiva tensione sulla tuberosità tibiale in un momento in cui essa non è ancora ossificata, andando a trazionarla verso l'alto e determinando così un'irritazione della cartilagine di accrescimento.
Il MOS si presenta in ragazzini anche molto giovani come un dolore sordo e diffuso al di sotto del ginocchio che appare prevalentemente in risposta ad uno sforzo fisico. Pur non essendo una condizione grave, può dare un dolore molto intenso e mal tollerabile, costringendo il ragazzino da esso colpito ad interrompere per un certo periodo l'attività fisica e talvolta addirittura a zoppicare.
L'aspetto in risonanza magnetica del Morbo di Osgood Schlatter. La freccia indica una zona di alterazione del segnale compatibile con una risposta infiammatoria,
Che fare?
Se un piccolo giocatore dovesse lamentare i sintomi sopra descritti senza essere in grado di descrivere un trauma specifico come evento scatenante, è lecito sospettare che egli soffra di un'apofisite. La condotta migliore in questo caso è quella di applicare ghiaccio sulla zona dolente per 10' e di consigliare ai genitori una visita medica per chiarire la condizione del giovane calciatore. Non è raro che si imponga al bambino un lungo periodo di inattività, ma è stato dimostrato che esso non garantisce la guarigione, così come è certo che il carico non va a peggiorare la situazione. La gestione ideale prevede quindi una riduzione del numero degli allenamenti e l'obbligo di fermarsi ed applicare ghiaccio sulla zona dolente nel caso in cui venisse percepito dolore durante un allenamento.
Non esistono indicazioni circa un trattamento fisioterapico particolarmente indicato, anche se sembra che lo stretching del quadricipite possa aiutare a ridurre il dolore. Un minimo sollievo può anche essere dato da un bendaggio che vada ad allentare la tensione del tendine quadricipitale sulla sua inserzione. Secondo quanto si sa oggi, non esistono farmaci che contribuiscano a migliorare la situazione. Si ricorda comunque che è opportuno consultare un medico competente prima di assumere o somministrare qualsiasi farmaco.
Una fasciatura come quella portata da Juan Sebastain Veron in foto può contribuire a limitare la sintomatologia dolorosa, diminuendo la tensione del tendine sulla tuberosità tibiale.
Il dolore alla digitopressione della tuberosità tibiale è un segno tipico del MOS.
Una conseguenza a lungo termine del MOS è l'alterazione dell'aspetto della tuberosità tibiale. Si noti come essa è più pronunciata nel ginocchio destro.
MORBO DI SEVER O APOFISITE CALCANEALE
Come preannuncia il nome, il morbo di Sever (d'ora in poi citato come MS) è un'infiammazione dell'apofisi del calcagno, porzione ossea che rappresenta ciò che comunemente viene chiamato tallone. Così come sulla tuberosità tibiale si inserisce il tendine rotuleo, qui si inserisce il tendine d'Achille, che è la prosecuzione del complesso muscolare del tricipite surale (composto dai gastrocnemi e dal soleo).
La sintomatologia è identica a quella del MOS, ma interessa il tallone. È frequentemente ma non obbligatoriamente bilaterale e compare per lo più ad inizio stagione o in seguito ad un repentino aumento nei carichi di lavoro in ragazzini di età compresa fra i 9 ed i 15 anni.
La causa per questa patologia pare essere la tensione esercitata dal tendine d'Achille sulla tuberosità calcaneale che, non essendo ancora del tutto ossificata durante l'adolescenza, viene trazionata via dal nucleo di calcificazione, andando ad infiammare la cartilagine di accrescimento. Un fattore contribuente può essere lo stress ripetuto determinato dall'impatto del tallone al suolo durante la corsa ed i salti.
In radiografia, si nota come vi sia un distacco della porzione posteriore del calcagno dal resto dell'osso. Ciò è tipico del MS.
Il dolore del MS viene esacerbato andando a comprimere la porzione posteriore del calcagno. Il test illustrato (Calcaneus Squeeze Test) va effettuato da un professionista sanitario adeguatamente preparato.
Che fare?
Anche in questo caso, la cosa più sensata da fare è sospendere immediatamente l'attività, applicare un impacco di ghiaccio sulla zona dolente ed inviare il giovane giocatore dal medico per una valutazione accurata delle sue condizioni.
Sembra utile introdurre nelle calzature delle solette in silicone atte ad ammortizzare gli impatti, anche se come per il MOS l'agire migliore è quello atto ad educare il ragazzo al rispetto del dolore. Non ci sono infatti prove che il carico peggiori la situazione, quindi per gestire il MS potrebbe essere sufficiente ridurre il numero degli allenamenti, ricordando al ragazzo di fermarsi nel caso dovesse sentire dolore. Per il controllo del dolore è sempre indicata l'applicazione locale di ghiaccio.
Nel caso del MS viene consigliato un programma di allungamento dei muscoli gastrocnemi e soleo con lo scopo di diminuire la trazione che essi esercitano sul calcagno.
Talloniere come quelle mostrate in foto possono aiutare nel diminuire il dolore durante l'attività fisica.
Photo credit: Nico_ on Flickr