Il dialogo interno: io penso positivo!
Obiettivo
L’articolo illustra come il dialogo interno positivo possa favorire l’atteggiamento mentale funzionale a supporto della performance |
Nell’articolo precedente abbiamo introdotto il dialogo interno, sottolineando come esso possa influenzare lo stato emotivo e quindi la performance, anche con un piccolo esempio dimostrativo. Abbiamo quindi ricordato l’importanza di stimolare un dialogo interno efficace anche nel giocatore.
Abbiamo visto che il dialogo interno può essere utilizzato a fini motivazionali, per migliorare il gesto atletico e come àncora attentiva.
Di seguito analizzeremo l’importanza di utilizzare un dialogo interno positivo col fine di aumentare la motivazione.
Spesso, nelle situazioni di difficoltà gli atleti tendono ad avere pensieri che impattano negativamente sull’umore e che possono scatenare stati d’ansia. Il dialogo interno è in questi casi caratterizzato da pensieri distorti che tendono a sminuire la propria performance e se stessi, “ho fatto pena!”, “che stupido!”. Altre volte c’è la tendenza a filtrare ciò che accade col risultato di avere pensieri che considerano solo gli aspetti negativi “ho sbagliato tattica”, “non ho azzeccato un passaggio”. Alcuni pensieri invece sono influenzati dalle emozioni che si provano “sento che andrà male”, “sento di sbagliare”.
Quando il dialogo interno è quindi soggetto a queste distorsioni, la probabilità di incombere in stati d’ansia aumenta e il giocatore potrebbe sentirsi meno motivato. È quindi bene diventare consapevoli di quello che ci stiamo dicendo e riformulare un dialogo interno positivo e propositivo.
COME FARE?
Per incrementare i pensieri positivi occorre che il giocatore:
- individui i pensieri negativi emessi poco prima o durante la prestazione
- trasformi tali pensieri negativi in pensieri positivi
Il giocatore imparerà quindi a collezionare affermazioni, sottoforma d’incoraggiamenti e frasi stimolanti, da ripetersi mentalmente o ad alta voce, in sostituzione ai pensieri negativi, così da incrementare la motivazione e la voglia di “riuscire”.
Potrebbe quindi esser compilato uno schema come nell’esempio seguente immediatamente dopo l’allenamento o dopo la partita:
DIALOGO INTERNO NEGATIVO | DIALOGO INTERNO POSITIVO |
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“Sono troppo agitato, non riuscirò a segnare” | “Sono agitato, ma questo non influenzerà l’esito della partita. Ho già giocato altre volte con questo stato e poi è andata bene” |
“Oggi non mi viene neppure un passaggio, che vergogna!” | “Oggi faccio fatica a passare la palla, ma non mollo e ce la farò!” |
Esercitare già in allenamento questi pensieri, aiuta a rendere automatica questa modalità di dialogo interno.
Il giocatore può quindi rendersi conto come un cambiamento di pensiero possa indurre emozioni maggiormente positive, e scoprire che tali pensieri “danno più carica!”, incrementando la probabilità di avere una buona performance. Sarà quindi più motivato a continuare la sfida, attraverso un atteggiamento propositivo.