L’attimo fuggente
Il derby romano finisce in parità, la Juve non ne approfitta e l'Inter torna alla vittoria. |
“Mi son distratto un attimo” cantava Vasco Rossi in “Colpa d’Alfredo”, era il 1980 e Angelo Ogbonna doveva ancora nascere; ieri al terzo minuto di recupero al Bentegodi di Verona Angelo ha perso di vista per un attimo Juanito Gomez, attaccante argentino dell’ Hellas che di testa anticipa Gigi Buffon e firma il pareggio del Verona sulla Juventus.
I Bianconeri anche ieri parevano la solita squadra in controllo della situazione, sono bastate due accelerazioni e dopo venti minuti lo score faceva già registrare il doppio vantaggio degli uomini agli ordini di Antonio Conte firmato Carlos Tevez, ma si sa, come ha ripetuto il mister Campione d’Italia in carica a fine gara, le partite durano 95 minuti e non ci si possono permettere certe distrazioni; cosi due fiammate su altrettante situazioni di gioco da fermo (una costante sofferenza per la Juve nelle ultime gare) e il Verona trova prima con Toni e poi con Gomez un pareggio quantomeno insperato dopo aver visto la prima frazione di gioco.
Per fortuna della Juventus la Roma non coglie l’attimo e viene fermata sullo zero a zero nel derby con la Lazio; gli uomini di Garcia dopo le numerose polemiche in settimana sono apparsi un po’ contratti e nonostante abbiano mostrato sul campo la superiorità nei confronti dei cugini laziali non hanno trovato la rete per sancirla e portare a casa tre punti; per Reja è la conferma del periodo di forma della squadra che dal suo arrivo non ha ancora subito sconfitte, un po’ di amaro in bocca invece in casa Roma per la sensazione dell’ occasione persa per avvicinare la Juve e la testa della classifica.
Dietro si riaffaccia al sole il Napoli che vendica le ultime balbettanti prestazioni liquidando il Milan e dando il primo dispiacere a Clarence Seedorf da allenatore dei Rossoneri; al San Paolo è partita viva già dai primi minuti col vantaggio ospite di Taarabt (gol all’esordio per lui) e il pareggio di Inler ad aprire le danze; nella ripresa esce alla lunga l’organizzazione di gioco dei Partenopei concretizzata dalla doppietta di Higuain che permette al Napoli di mantenere il terzo posto, ultimo valido per la qualificazione alla prossima Champions che con ogni probabilità non vedrà partecipante il Milan dopo numerose stagioni consecutive: per Seedorf è ora di ricostruire.
Nemmeno il Napoli può comunque ritenersi tranquillo visto che la Fiorentina batte l’Atalanta e resta in scia a tre lunghezze; Viola che al Franchi si sono rivelati troppo forti per i bergamaschi ed hanno conquistato la vittoria grazie alle reti di Ilicic e del giovane polacco Wolski alla prima rete in serie A; se da un lato gli infortuni di Rossi e Gomez non sono certo delle buone notizie, Montella può almeno consolarsi vedendo che chi li sostituisce sta facendo bene dimostrando la capacità della società nell’operare sul mercato.
L’altro anticipo del Sabato ha visto il ritorno alla vittoria davanti ai propri tifosi dell’Udinese di Francesco Guidolin con un secco tre a zero sul Chievo firmato Di Natale, Fernandes e Badu: la conferma che se un allenatore è lasciato lavorare con calma e conosce bene l’ambiente ed il materiale a disposizione alla fine i risultati si vedono; per il Chievo di Corini (che non vince da nove partite) resta un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessone e la consapevolezza di dover trovare un limite ai troppi gol subiti nelle ultime uscite, che è di solito un ottimo viatico per raggiungere la salvezza.
Ritorno alla vittoria per l’Inter di Walter Mazzarri che nel posticipo domenicale sconfigge il Sassuolo per uno a zero grazie al gol di Samuel che incorna da calcio d’angolo e batte uno strepitoso Pegolo; non resterà di certo una partita da ricordare per i Nerazzurri ma i tre punti danno fiducia e l’esordio di Hernanes è stato comunque positivo; per il Sassuolo la situazione è quantomeno intricata e l’unica consolazione per Malesani e i suoi è che dietro fanno fatica un po’ tutte e la salvezza è ancora li ad un solo punto.
Stesso discorso si può fare per il Livorno di Di Carlo, ieri sconfitto in casa dal Genoa da un gol di Antonelli e soprattutto dalle parate di un Perin in versione super; la partita di ieri ha confermato la solidità del Genoa di Gasperini e il problema del gol dei toscani che dipendono troppo da un Paulinho che continua ad accendersi ad intermittenza; nulla è perduto, ma occasioni come quelle di ieri non ripassano in eterno.
Nello strano mondo del calcio italiano c’è anche spazio per una squadra che prende i fischi dei propri tifosi nonostante con la partita di ieri abbia raggiunto il proprio record di undici risutati utili consecutivi; il Parma di Donadoni infatti non perde dalla gara del 1° novembre contro la Juventus, eppure ieri al fischio finale della gara con il Catania fanalino di coda, terminata zero a zero i tifosi hanno espresso il loro disappunto a nostro parere inadeguato per il campionato che i ducali stanno conducendo e che rivela una volta di più i misteri dei tifosi del pallone made in Italy.
Momento di forma strepitosa per la Samp di Sinisa Mihaljovic che pare aver donato cuore e carattere ad una squadra che prima del suo arrivo era in chiara difficoltà; ora i blucerchiati giocano ogni match per vincerlo, specialmente tra le mura amiche, ed anche quando non segnano gli attaccanti trovano nuova linfa dalle reti di centrocampisti e difensori (ieri in gol capitan Gastaldello); per il Cagliari le recriminazioni nascono da un gol annullato (che al replay è parso regolare) a Sau e da un atteggiamento piuttosto timido nei primi quarantacinque minuti.
Nella gara delle dodici e trenta il colpo che non ti aspetti: all’Olimpico di Torino il Toro ospita un Bologna che ha visto partire in settimana capitan Diamanti verso la Cina in un tira e molla di mercato che ha sicuramente destabilizzato l’ambiente; dopo quattro minuti Immobile porta avanti i granata e tutto pare andare secondo copione ma (parafrasando il buon Vasco) i giocatori del Bologna, “Liberi Liberi” da ogni pensiero sfoderano un’ottima prestazione ed in particolare Jonhatan Cristaldo segna una doppietta in un quarto d’ora trasformando la giornata del Toro in una “Domenica Lunatica” uscita nel 1989, quando l’argentino in prestito dal Metalist nasceva e il Bologna si salvò all’ultima giornata, Ballardini avrà perso un “diamante” ma forse ha trovato un po’ di fortuna.
Numeri e Curiosità
- 11: Gli italiani in campo dall’inizio ieri in Inter-Sassuolo, tutti nelle file degli emiliani; l’Inter difatti è scesa in campo con undici stranieri e non ne ha schierato nemmeno uno in novanta minuti di gioco. Quando si dice Internazionale.
- 259: I giorni dopo i quali è tornato in campo Stefano Mauri, capitano della Lazio coinvolto nello scandalo del calcioscommesse; curiosamente l’ultima gara da lui giocata era la finale di Coppa Italia, proprio come ieri, contro la Roma.
- 8: Gli assist di Romulo, miglior assist-man del campionato; con le due punizioni pennellate ieri per le reti di Toni e Gomez nel pareggio contro la Juventus, l’italo-brasiliano ha superato in un colpo solo Higuain, Totti, Cerci, Alvarez e Borja Valero fermi a quota 7.
Tommaso Rocca