L'autoefficacia di gruppo - Terza parte: utilizzo della matrice dei punti di forza nella gestione della squadra
Obiettivo
Vediamo in questo articolo quando e come l’allenatore può utilizzare in modo pratico la matrice dei punti di forza |
Dopo aver descritto nell’articolo precedente cosa sia e come vada elaborata la “matrice dei punti di forza” della squadra, vediamo in questa terza parte quando e come l’allenatore può utilizzare in modo pratico questo strumento.
Il valore forte della costruzione della “matrice dei punti di forza” sta nel promuovere il processo di partecipazione diretta dei giocatori nella identificazione delle qualità di spicco della squadra, disegnandone così, in modo condiviso, l’identità agonistica e rafforzando la percezione di autoefficacia collettiva. La matrice diventa il quadro d’insieme delle capacità conosciute e riconosciute da tutto il gruppo, fungendo così da “bussola” orientativa per quanto riguarda sia il lavoro settimanale (gli allenamenti), che per la gestione del momento competitivo (la gara).
Per fare in modo che la matrice sia assimilata mentalmente da tutta la squadra, è necessario che l’allenatore si abitui, con continuità, a far riferimento ad essa per esercitare, rafforzare e perfezionare le diverse abilità identificate.
Vediamo ora in che modo e per quali finalità l’allenatore può utilizzare efficacemente “la matrice dei punti di forza”.
DOVE SI USA LA MATRICE DEI PUNTI DI FORZA?
- Nel lavoro preparatorio durante la settimana
Negli allenamenti, il tecnico può presentare le fasi del lavoro programmato per la seduta finalizzandole al miglioramento specifico di una o più abilità elencate nella matrice, aumentando in tal modo sia la consapevolezza che l’impegno dei giocatori nell’allenamento.
- Per motivare la squadra nel pre-partita
Come si sa, per motivare adeguatamente i giocatori prima di un incontro, è importante sottolineare le qualità individuali e collettive al fine di rafforzare in tutti la fiducia sulle possibilità di una buona prestazione e di un buon risultato. Un conto però è farlo evocando genericamente i valori della squadra. Diverso invece è sostanziarlo attraverso il preciso riferimento ai punti di forza riconosciuti dal gruppo ed evidenziati nella matrice che sarebbe meglio rendere visibile attraverso un apposito tabellone.
- Per rinforzare o correggere la squadra durante la partita
Durante la partita le comunicazioni tra allenatore e giocatori devono essere rapide, sintetiche, specifiche e comprensibili. Le indicazioni e gli incitamenti che il tecnico fornisce, riguardano in genere sia aspetti tecnico-tattici che gli atteggiamenti agonistici da applicare in gara. Anche in questi frangenti l’allenatore, facendo riferimento ai punti di forza condivisi, potrà usare un “linguaggio comune” immediatamente comprensibile ai giocatori, e questo renderà più chiaro a loro su quali abilità far leva e orientare gli sforzi per ottenere una buona prestazione.
- Per analizzare la prestazione nel post-partita
Abitualmente l’allenatore alla ripresa degli allenamenti ritaglia uno spazio di confronto con la squadra per analizzare la gara, con l’obiettivo di mettere a fuoco gli aspetti positivi e negativi della prestazione dei singoli e del collettivo. Anche in questo caso utilizzare come parametri di valutazione le abilità presenti nella matrice dei punti di forza, consente un esame ordinato, specifico e completo della prestazione, aiutando staff e giocatori a capire quali e quante risorse tecniche, tattiche, atletiche e mentali del gruppo sono state impiegate al meglio e quali invece no.
- Per addestrare i giocatori all’autovalutazione
Sin dalle categorie giovanili, è importante aiutare i giocatori a imparare ad auto-valutarsi in modo articolato per responsabilizzarsi rispetto le prestazioni della squadra ed evitare il rifugio in facili giustificazioni o peggio ancora nella cultura dell’alibi. Imparare ad auto-valutarsi riduce inoltre il rischio di attribuzioni improprie, siano esse positive (siamo bravissimi) che negative (siamo scarsi). Utilizzare la matrice dei punti di forza è un buon metodo invece per stimolare i giocatori a valutare le proprie prestazioni in modo approfondito in base a precisi parametri (gli specifici punti di forza), e nelle diverse dimensioni (tecnica, tattica, atletica, mentale).
- Per monitorare periodicamente la crescita della squadra
La matrice dei punti di forza rappresenta infine un ottimo strumento per fare periodicamente (ogni 3 mesi circa), e tutti assieme, il bilancio della evoluzione della squadra sulla base di criteri precisi e riconosciuti. Da qui è possibile procedere anche alla definizione degli obiettivi di miglioramento specifico da perseguire nel breve, medio e lungo termine sia a livello di reparto che di squadra.
In definitiva “la matrice dei punti di forza” è uno strumento finalizzato alla promozione dell’autoefficacia della squadra. È di facile applicazione a qualsiasi livello agonistico, ed è direttamente gestibile dall’allenatore. Adottando inoltre la medesima procedura di elaborazione, la matrice può essere impiegata anche per individuare, classificare ed esplicitare, in modo condiviso, i punti di debolezza e vulnerabilità della squadra, costruendo così “la matrice dei punti di miglioramento”, guida altrettanto utile per promuovere i percorsi di miglioramento globale del gruppo-squadra.