Orientarsi per non disorientare
L’articolo mostra come un corretto orientamento del corpo modifica la comunicazione e la relazione allenatore-giocatore. |
- Facile distrazione di chi è fuori dal mio campo visivo;
- Dove l’atleta non è ancora sufficientemente maturo e/o motivato, l’atleta può venir distratto dalle stupidaggini (facce strane o, come nel mio esempio, compagna che dorme) di chi non è visto dall’allenatore;
- Giocatori che si sentono esclusi dalla rosa;
- Atleti che si demotivano;
- Giocatori che non ascoltano “tanto non gioco, tanto non sta parlando a me, non si è neanche accorto che sono dietro di lui …”;
- Prestazione al di sotto delle possibilità;
- Errori commessi proprio per mancanza di attenzione nel momento di definizione tattica di gioco, ruoli, ecc;
- Impossibilità di leggere i feedback dei giocatori.