Seduta di allenamento per la categoria Giovanissimi U15 - U14
Sommario | Obiettivi Secondari |
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Una proposta di allenamento per i Giovanissimi per lavorare su trasmissione e primo controllo e sulla mobilità |
Ricezione, Mobilità |
Nell'articolo di oggi proponiamo una seduta di allenamento completo per la categoria Giovanissimi. L'obiettivo tecnico su cui si concentrano le esercitazioni è la trasmissione e il primo controllo, mentre dal punto di vista tattico le esercitazioni migliorano la mobilità dei giocatori.
Prima di cominciare vediamo come creare una buona seduta di allenamento per i Giovanissimi e quali sono le caratteristiche peculiari degli allenamenti per la categoria U15 e U14:
- Caratteristiche della categoria Under 15 e Under 14
- Quali sono i primi obiettivi nella categoria Giovanissimi?
- Quali caratteristiche migliorare nei Giovanissimi?
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CARATTERISTICHE DELLA CATEGORIA UNDER 15 E UNDER 14
La categoria Giovanissimi U15 e U14 è la prima reale squadra che partecipa ad un campionato agonistico. La differenza sostanziale che emerge in questa categoria è rappresentata dalla disomogeneità fisica che normalmente si riscontra in questa fascia d'età. Solitamente fanno parte di questa categoria ragazzi con corporature completamente diverse: bambini che si confrontano con ragazzi adulti a causa della differente maturazione fisica tra un giovane calciatore ed un altro. Quando programmiamo gli allenamenti nelle categorie di base, è bene scegliere le attività considerando il loro effettivo livello di maturità fisica e cognitiva, non solo affidandosi all'età cronologica degli atleti, come descritto nell'e-Book "Il bio-banding e la crescita del giovane calciatore" scritto da Andrea Togni.
QUALI SONO I PRIMI OBIETTIVI NELLA CATEGORIA GIOVANISSIMI?
Nei Giovanissimi possiamo individuare tre principali categorie di obiettivi:
- TECNICO: Il passaggio dal calcio a 9 a 11 impone come obiettivo quello della conoscenza dell’occupazione del campo e dei movimenti in funzione di compagni e avversari ( smarcamento in ampiezza, in profondità, in appoggio, a sostegno del possessore, orientamento del corpo per permettere un focus più possibile distribuito sul campo di gioco).
- FISICO: L’organismo di un ragazzo dei giovanissimi è pronto per lavorare su tutte le capacità condizionali: forza, resistenza, velocità, rapidità, a patto che si intervenga con carichi naturali e intensità adeguate. In questa fase di crescita il ragazzo perde alcune capacità di coordinazione per cui è fondamentale proporre esercitazioni coordinative che possano ricreare quell’equilibrio che momentaneamente hanno perso.
- MENTALE. Preparazione dei ragazzi alla competizione. I giovanissimi sono la prima categoria agonistica del settore. È importante preparare i ragazzi alla competizione, al raggiungimento della prestazione/risultato attraverso la collaborazione e lo spirito di gruppo, all’accettazione della sconfitta e anche all’esclusione dagli 11 titolari.
QUALI CARATTERISTICHE MIGLIORARE NEI GIOVANISSIMI?
In questa particolare categoria in cui c’è il passaggio tra il bambino e il giovane adulto è fondamentale allenare, stimolare ed intervenire su tutte le componenti delle aree del calcio:
- tecnica: ricezione e passaggio => fondamentali;
- tattica: tutti i principi di tattica individuale e collettiva sia difensiva che offensiva;
- fisica: forza resistenza, velocità, rapidità;
- motivazionale: spirito di gruppo;
- coordinativa: per ritrovare l’equilibrio perso o prepararsi alle future evoluzioni biologiche.
INTRODUZIONE ALLA SEDUTA DI ALLENAMENTO
Per quel che riguarda la seduta di allenamento, ho pensato di lavorare su trasmissione e primo controllo come aspetto tecnico e di mobilità per quel che riguarda l’aspetto di tattica collettiva. Come per tutti gli altri gesti tecnici, anche la trasmissione necessita di uno scopo preciso per essere veramente funzionale al gioco. Prima di illustrare qualche proposta pratica è importante capire perché si passa la palla durante una partita.
Il passaggio, infatti, è una necessità e non un fine da perseguire ad ogni costo!
Se un giocatore ha spazio davanti a se potrebbe darsi che trasmettere la palla non sia la soluzione migliore (magari è meglio condurla), a meno che egli non voglia generare uno specifico beneficio. Quindi la palla si passa solo quando si ha un effettivo bisogno, altrimenti ci sono altre soluzioni migliori…
Tra i vari motivi che portano un giocatore a trasmettere il pallone si possono citare quelli di:
- ricercare un compagno meglio posizionato in campo;
- trasmettere la palla in una zona di campo migliore per lo sviluppo dell’azione;
- spostare e/o abbassare la squadra avversaria;
- superare uno o più diretti avversari per semplificare una situazione.
Tecnica, tecnica, tecnica. Il miglioramento, da questo lato è e sarà sempre possibile.
Tutto ciò ci porta poi all’aspetto di tattica collettiva che vogliamo proporre successivamente.
La mobilità.
A volte si commette l’errore di confondere la mobilità solamente con la capacità dei giocatori di scambiarsi la posizione tra loro ma è molto di più. La mobilità prima di tutto è INTERPRETAZIONE del gioco, è CONOSCENZA nel senso di saper fare un po’ tutto, è CONSAPEVOLEZZA intesa come capacità di saper gestire la situazione con le proprie qualità a prescindere dal contesto.
Queste dovrebbero essere tre parole chiave nel processo di formazione individuale di qualsiasi calciatore. Un giocatore che sa di aver un buon bagaglio di competenze sviluppa autostima e di conseguenza sarà libero di interpretare il gioco secondo le proprie caratteristiche.
Tutto ciò significa lavorare sui ragazzi non più utilizzando regole/obblighi/schemi ma sottolineando principi generali che i giocatori dovranno imparare ad applicare a seconda del contesto. Non si parlerà più di “ruoli” ma si farà sempre riferimento a zone e posizioni. Nei nostri allenamenti quindi un fattore fondamentale per rendere efficace la mobilità è proporre allenamenti con avversari attivi in modo da mettere in condizione il giocatore di determinare le scelte, il tempo e lo spazio. Significa creare un giocatore moderno pensante: vedere, capire, scegliere ed eseguire.
LE ESERCITAZIONI
ATTIVAZIONE | |
Attivazione tecnico-cognitiva sulla trasmissione | Durata: 15 minuti |
Esercizi tecnico-cognitivi per allenare il gesto tecnico della trasmissione in varie modalità
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Attivazione tecnica con vertici e appoggi | Durata: 28 minuti |
Esercizio per allenare la precisione e la forza del gesto tecnico della trasmissione
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FASE CENTRALE | |
Rondo 4 contro 4 con tre jolly | Durata: 20 minuti |
Proposta di rondo per allenare la mobilità dei giocatori attraverso la ricerca di continue linee di passaggio
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Small-Sided Game condizionato | Durata: 25 minuti |
Proposta di Small-Sided Game per allenare la mobilità dei giocatori in spazi ristretti
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PARTITA | |
Partita a tema: tre squadre con due porte | Durata: 25 minuti |
Proposta di partita a tema per allenare il mantenimento del possesso palla attraverso una mobilità continua per la ricerca di linee di passaggio sempre libere
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CONCLUSIONI
Nella seduta proposta è stato dato spazio ad aspetti che riconducono al vero valore del calcio e dello sport di squadra: la collaborazione.
Le esercitazioni portano a ciò… dalla parte iniziale di attivazione tecnica, alla tecnica analitica con scambi in profondità e scarico,con mini partite a ricerca della conclusione su scambi in velocità e con smarcamento alla partita a tema con sfruttamento della superiorità numerica su spazio definito.Il tutto viene eseguito sempre in gruppo. Ciò che non emerge nelle attività sono le gestioni dell’allenamento.
Credo fortemente che sia importante stimolare il pensiero del ragazzo, sottoponendolo continuamente a nuove situazioni che lo facciano sbagliare per poi consigliarlo sulla scelta giusta da prendere. Fargli accumulare quanta più esperienza possibile, da cui attingere in futuro.
Il tutto potendo sperimentare, creare ed incitare con equilibrio ed entusiasmo, stimolando ed incoraggiando l’attività.
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