La sfida: la chiave per migliorarsi
Sommario | Obiettivi Secondari |
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Dare il massimo per ottenere l'obiettivo: proposte due esercitazioni rivisitazioni di "ruba fazzoletto" e "gioco delle sedie" |
Tecnica del portiere, Concentrazione |
Il bambino, ma in generale l'uomo, è sempre in competizione con i suoi simili per raggiungere un obiettivo. Sfruttare a vantaggio della seduta di allenamento questo fattore, è importante.
Il gioco, per il bambino, è la primaria fonte di divertimento e di interazione con i coetanei. Perché non può diventare uno strumento per far comprendere concetti tecnici nel modo più divertente possibile?
LA COMPETIZIONE AIUTA L'APPRENDIMENTO NEL CALCIO
Se il bambino fa di tutto per conquistare la vittoria, per arrivare primo, vuol dire che mette in gioco tutte le sue conoscenze, le abilità, le strategie per risolvere i continui problemi creati dalla presenza di avversari, ma anche derivanti da regole imposte dal gioco.
Nella ricerca per raggiungere l'obiettivo, il giocatore trova dei fattori che possono aiutarlo: compagni, consigli del mister, le conoscenze che già possiede, l'esperienza di altre sfide... Queste sono le chiavi per la riuscita ed il raggiungimento della vittoria.
Per arrivare primo il bambino deve dare il massimo, superare i propri limiti, dare quel qualcosa in più che, in ambito sportivo, viene chiamata capacità di miglioramento.
SENZA UNA COMPONENTE DI SFIDA L'ESERCIZIO VIENE SOTTOVALUTATO
Questa regola, che per me è fondamentale, deve essere riprodotta anche nelle esercitazioni. Se ripeto lo stesso esercizio per un intervallo di tempo troppo lungo, senza varianti o nuove progressioni, il nostro atleta non sarà stimolato a migliorarsi. Il motivo è semplice: sa che per superare le difficoltà dell'esercitazione, può fermarsi prima di dare il cento per cento perché lo conosce, quindi risparmia energia e non ci mette tutto il proprio potenziale. Il risultato: allenare cose conosciute sotto ritmo, non stimolando la concentrazione del portiere, spesso annoiandolo. Sottoporre esercitazioni diverse volte però, allo sviluppo dello stesso fondamentale, mette difronte al portiere qualcosa di ignoto, nuovo, uno stimolo per essere attento. Il nostro numero uno dovrà dare il massimo, non sapendo il grado di difficoltà richiesto dall'esercitazione.
PERCHÉ È IMPORTANTE LA SFIDA?
La sfida è importante per altri due aspetti: la collaborazione e la formazione del carattere.
Il bambino attraverso la competizione del gioco, interagisce collaborando con altri compagni. è una componente importante per raggiungere l'obiettivo, ma anche per sentirsi partecipe di un gruppo, una squadra: insieme si gioca, insieme si vince. L'interazione con i compagni implica il confronto con opinioni, modi di agire, diversi dal proprio. Da questo scambio reciproco di idee, azioni, per trovare il metodo migliore per risolvere una determinata situazione, scaturisce un arricchimento della persona. Il confronto (ma anche lo scontro) è la naturale manifestazione dei giochi di forza che creeranno un equilibrio all'interno del gruppo, delineando i ruoli che, ogni componente, assumerà. La crescita e la formazione caratteriale dell'individuo, sono la naturale conseguenza anche di questi aspetti, il gioco è una componente fondamentale per metterli in azione.
In uno dei prossimi approfondimenti, parlerò della sfida, e delle sue implicazioni, nelle categorie giovanissimi e allievi, un momento per delineare chi siamo e dove vogliamo arrivare.
ESEMPI DI ESERCITAZIONI
Proposte di esercizi
- http://www.youcoach.it/it/articolo/sfida-i-portieri-il-gioco-delle-sedie
- http://www.youcoach.it/it/articolo/sfida-tra-portieri-il-gioco-del-fazzoletto
Fonte immagine: Football.ua