Top 11 e Flop 11 - Serie A 2013/14
Migliori e peggiori della stagione 2013/14 |
- Portiere: Gianluigi Buffon – Il nuovo che avanza lascia ben sperare (Perin, Scuffet) ma il vecchio Gigi è ancora sulla cresta dell’onda; il portiere meno battuto della Serie A per merito della difesa ma anche per grandi meriti propri, fa sembrare facili interventi da marziano. Saracinesca.
- Difensore Destro: Mehdi Benatia – Per lunga parte del campionato la difesa della Roma è la meno perforata e molto lo deve al difensore marocchino; non è un caso che il Barcellona abbia messo gli occhi su di lui; rude quando serve freddo anche sotto porta, il che non guasta. Reattivo.
- Difensore Centrale: Andrea Barzagli – Una diga o un muro, come preferite; pochi fronzoli e tanta sostanza, qualche infortunio lo blocca ma ogni volta che ritorna al centro della difesa bianconera sembra non si sia mai fermato. Imperioso.
- Difensore Sinistro: Stefan Radu – In un anno di transizione per la Lazio il rumeno diventa capitano e capisce subito l’importanza del ruolo; spinge con grinta i suoi in più di un occasione trovando anche qualche rete di pregevole fattura. Grintoso.
- Centrocampista Destro: Juan Cuadrado – Tra i migliori del campionato per qualità e velocità nell’esecuzione, sta diventando anche più freddo sotto porta; la tecnica non si discute, polivalente, dimostra di essere utile in tutte le versioni cucite su di lui da Montella. Guizzante.
- Centrocampista Sinistro: Alessio Cerci – Non sarà il rigore finale a rovinare un’annata vissuta a cento all’ora; gol e assist a ripetizione, il bimbo de Roma è esploso del tutto e nemmeno Prandelli può farne a meno. Freccia.
- Regista: Andrea Pirlo – Niente da fare, l’età avanza ma la classe resta immutata, anzi. Diventa un cecchino su punizione e le sue sventagliate che arrivino da fermo o in movimento sono una gioia per gli occhi. Poetico.
- Centrocampista Centrale: Borja Valero – Gioca la palla con la naturalezza di un bambino ai giardinetti; se la Fiorentina esprime un calcio da ammirare il merito è per gran parte della tranquillità che lo spagnolo riesce a infondere nei compagni di reparto. Lucente.
- Attaccante Destro: Ciro Immobile – Il capocannoniere del campionato, 22 reti senza neanche un rigore; lui e Cerci fanno rivivere ai tifosi granata gli anni dei gemelli del gol; è spesso decisivo se non con i gol con i movimenti e gli assist a favorire i compagni. Eclettico.
- Attaccante Centrale: Luca Toni – Sommando gol e assist è quello che ne ha messi più di tutti; a Verona ha trovato la sua dimensione e la squadra di Mandorlini stupisce tanto quanto il suo totem. Come far gol non ce lo si dimentica, mai. Bomber.
- Attaccante Sinistro: Carlos Tevez – L’uomo scudetto se bisogna indicarne uno; semplicemente una furia, che sia da rincorrere gli avversari o il pallone; Conte pare averlo creato a sua immagine e somiglianza, quando il gioco si fa duro Carlitos è sempre in prima linea. Decisivo.
- Portiere: Brkic – Annata storta; perde il posto in squadra a beneficio di un 17enne.
- Terzino Destro: Cavanda – Affonda con Petkovic, non trova il riscatto.
- Terzino Sinistro: Castellini – Lento per la categoria, i bei tempi sono andati.
- Difensore Destro: Mexes – Più danni che altro, la difesa con lui balla spesso.
- Difensore Sinistro: Coda – Giocare nelle difesa del Livorno può portare a figuracce.
- Centrocampista Destro: Missiroli – Non da la qualità che ci si aspetta, la squadra si sveglia quando lui gioca meno.
- Centrocampista Sinistro: Nagatomo – Pochi miglioramenti offensivi, difensivamente è peggiorato.
- Centrocampista Centrale: Tachtsidis – I piedi buoni di cui si parlava sono finiti sotto la panchina, anche cambiando squadra.
- Centrocampista Centrale: Matuzalem – Un mix di cattiveria ed agonismo, spesso nelle dosi sbagliate.
- Attaccante Destro: Milito – Il canto del cigno, l’uomo del Triplete non c’è più.
- Attaccante Sinistro: Belfodil – Zero reti in più di mille minuti non sono un buon segno per un attaccante.