Top E Flop 36° Giornata Serie A
Migliori e peggiori del turno settimanale - 36° giornata |
- Domenico Berardi: Niente da fare il ragazzo è un predestinato; dopo i quattro gol al Milan ne piazza tre alla Fiorentina nella gara che può voler dire salvezza; dal dischetto è infallibile, il suo sinistro fa paura ma questa volta segna anche di destro e mette pure Sansone davanti al portiere nel quarto gol. Esagerato.
- Mariano Izco: Forse non verrà ricordato come colui che ha consegnato lo Scudetto alla Juve ma almeno prova a regalare la Salvezza al Catania; la doppietta del capitano nel primo tempo suona la carica e continua a far sperare una città intera, fino una settimana fa era tutta un’altra storia. Mattatore
- Antonio Di Natale: Sbaglia il rigore ma non si abbatte, dopo dieci minuti ne ha già fatti due; raggiunge quota 188 gol in serie A, abbatte il Livorno e Udine e Guidolin ringraziano ed invitano a restare; pare sia convinto a fare un altro anno, sarebbe una buona notizia per tutti. Vino buono.
- Antonio Cassano: Segna e non esulta da bravo ex; però alla Samp fa male lo stesso con giocate e movimenti dei tempi buoni; poco male, a Parma le sue giocate servono come il pane, potrebbero servire anche a Prandelli. Figliol prodigo.
- Paul Pogba: Un premio alla Juve, per averlo scovato ed averlo lanciato senza pensieri; un premio alla serie A perché è uno dei pochi top player che ci rimangono; la gara la decide Padoin ma andate a rivedere il suo colpo di tacco e come si guadagna la punizione da cui nasce il gol. Polipo.
- Stefan Savic: La mazzata della Coppa Italia deve aver fatto male; l’attacco del Sassuolo (che per carità è fatto da buoni giocatori) pare quello del Real Madrid con Sansone-Bale e Berardi-Ronaldo a fare il bello e il cattivo tempo; poca fortuna pure in avanti. Annientato.
- Mauro Icardi e Rodrigo Palacio: Zero tiri in porta, zero pericolosità, così il derby non lo si può vincere e neanche pareggiare; mesi d’intesa che parevano far ben sperare per il futuro svaniti all’improvviso nella sera più importante. Irriconoscibili.
- Andrea Coda: Brutto periodo; Paulinho può segnare quanto vuole ma se dietro ci sono più buchi che in una fetta di Emmenthal non serve a nulla; l’Udinese entra quando, come e con chi vuole; urge battere in ritirata anche se forse ormai è tardi. Infilzato.