La vita di ogni individuo si svolge all’interno di un complesso sistema di relazioni e interazioni con le persone e con l’ambiente e i bambini non fanno ovviamente eccezione. Nonostante la tenera età, lo sviluppo del bambino è favorito dalla partecipazione a situazioni differenti in diversi ambienti: in questo modo egli può adattarsi a compagni e contesti differenti incrementando e rendendo più flessibili le sue competenze e le sue abilità sociali. Questo princìpio, valido per la vita di tutti i giorni, viene sempre più applicato anche al contesto sportivo e calcistico.
 Nell’immaginario collettivo prevale ancora una visione molto limitata dell’allenamento dei piccoli calciatori: si pensa comunemente che, vista la giovane età, il bambino non possa confrontarsi con la complessità ma che anzi questa vada evitata in favore di attività in cui possa avere una sicura riuscita. Gli esercizi che vengono proposti al giovane calciatore sono tutti mirati a isolare o eliminare le innumerevoli variabili che costituiscono il gioco. In questo testo, invece, tale paradigma viene ribaltato: l’idea è di passare dal gioco al “gioco semplificato” attraverso l’ausilio dei “giochi correttivi”. Il gioco semplificato è flessibile e adattabile alle varie situazioni e sfrutta la forza della variabilità ambientale, il tutto valorizzando la componente ludica, ovvero il principale strumento che consente al bambino di compiere esperienze attraverso gli stimoli alla propria creatività e la relazione con i compagni.