Graziano Pellè - Analisi tecnico-tattica
Il trentenne leccese si è guadagnato il posto di punta centrale nella nazionale di Conte, scopriamo le sue caratteristiche con un'analisi tecnico-tattica |
Questo maggior coinvolgimento nell’azione manovrata offensiva permette a Pellè di giocare più palloni e di mostrare una buona visione di gioco e una predilezione innata per il gioco di prima. Con la maglia azzurra ha tentato infatti 20 passaggi, con un percentuale di positività del 70% mentre con il Southampton i passaggi sono stati 16 riusciti solo nel 50% dei casi. Ma ciò che colpisce è il tentativo ricorrente di cercare il compagno di prima intenzione per velocizzare l’azione offensiva e guadagnare un tempo di gioco sull’avversario: il 39% dei passaggi tentati sono stati effettuati senza ricorrere allo stop del pallone, 14 su 36, e di questi 14 passaggi ben 8 sono arrivati al compagno che ha beneficiato dell’ottima rifinitura di Pellè.
Qui sotto mostriamo la copertura del campo del centravanti nella partita contro il Chelsea. Si può notare come sia nel primo campo che nel secondo (che si riferisce al secondo tempo), Pellè aiuti la propria squadra in svariate zone di campo, non limitandosi, quindi, alla ricerca del gol ma compiendo anche il lavoro sporco meno appariscente ma molto efficace.
Inoltre l’attaccante leccese si dimostra molto abile anche nel posizionamento difensivo, 4 palle recuperate e 5 intercettazioni positive effettuate, e estremamente generoso nell’aiutare il compagno mentre può migliorare ancora nell’atteggiamento psicologico tenuto durante il match. Se infatti con il suo club Pellè è il punto di riferimento al quale la squadra si affida per uscire dai momenti di difficoltà, con l’Italia di Conte il suo atteggiamento è ancora troppo timido: i soli 4 passaggi verticali tentati in Azerbaigian contro i ben 10 provati contro il Chelsea testimoniano poca intraprendenza e poca fiducia nei propri mezzi tecnici in un contesto di livello superiore; il meno frequente dialogo verbale e gestuale con i compagni di nazionale rispetto a quanto avviene con i Saints dimostra invece come Graziano non si senta ancora leader e punto di forza di questa nazionale anche se ne avrebbe tutte le caratteristiche fisiche, tattiche, tecniche e mentali.