La comunicazione efficace tra l'allenatore e la squadra: ostacoli e strategie correttive per favorire uno scambio costruttivo - Seconda parte
Sviluppare una comunicazione efficace con la squadra è possibile solo con alcune piccole strategie per facilitare lo scambio comunicativo. Vediamole! |
- se riguarda il singolo atleta deve essere effettuata in forma individuale
- se riguarda la squadra deve essere organizzata in forma gruppale.
La comunicazione è per definizione anche uno scambio e come tale deve essere dunque interpretata in un’ottica bi-direzionale, cioè impostata per consentire sia all’allenatore che al gruppo di esercitare alternativamente il ruolo ora di emittente ora di ricevente dei reciproci messaggi.
- si mostra interessato ma non giudicante,
- se cerca di essere stimolante ma non oppressivo
- se valorizza autenticamente il contributo di ciascuno di loro come un utile materiale per le sue riflessioni che in un secondo momento potrà riportare all’attenzione dei suoi giocatori.
METODOLOGIA
- Può scegliere ad esempio di proporre lui dei contenuti ad inizio discussione per poi chiedere ai giocatori di esprimere i loro punti di vista. È il modo più semplice ma anche quello che richiede una “maturità comunicativa” del gruppo già consolidata.
- Un altro modello adottabile può essere quello di incaricare di volta in volta, e a turno, 3 giocatori di portare in apertura le loro osservazioni in merito ad esempio all’ultima partita, oppure al livello di impegno in allenamento o altro ancora che riguardi la squadra. In questo modo si abituano tutti i membri del gruppo a responsabilizzarsi sapendo che prima o dopo toccherà anche a loro farsi protagonisti e animatori della discussione.
- Altra modalità possibile è quella di strutturare l’avvio della discussione, ad esempio sui progressi della squadra, chiedendo ad un ragazzo di fare una valutazione dei punti di forza e di debolezza del gruppo dal punto di vista tecnico, ad un altro di fare una analisi dal punto di vista atletico, ad un altro ancora dal punto di vista mentale e così via. Sulla base di questi primi contributi si può chiedere poi al resto del gruppo di esprimere le proprie considerazioni. Anche in questo caso il compito di alimentare la discussione a rotazione coinvolge nel tempo tutti i membri della squadra facendo pian piano acquisire loro maggiore familiarità e padronanza riflessiva e comunicativa.
FREQUENZA E TEMPISTICA
- Ad inizio stagione ad esempio il tecnico può promuovere un incontro per costruire assieme ai giocatori gli obiettivi a breve, medio e lungo termine.
- A metà stagione può fare una prima verifica partecipata e a fine anno sportivo compiere con la squadra una valutazione complessiva del percorso compiuto.
- In alternativa l’allenatore può scegliere di istituire periodicamente (ad esempio ogni due-tre mesi) una occasione di confronto sulla evoluzione della squadra chiamando ogni giocatore a fare una valutazione sui propri progressi e limiti sia di quelli della squadra di cui fa parte.
Le opportunità insomma per stimolare il gruppo squadra a pensare e a comunicare non mancano di certo e se l’allenatore le utilizza compiutamente ne può trarre un grande vantaggio perché potrà disporre di tante e preziose informazioni utili per gestire al meglio a sua compagine.