La Masia - L'arma segreta del Barcellona
Scopriamo uno dei settori giovanili che ha prodotto molti top player negli ultimi anni |
Di solito si sente dire: non si vince niente con i bambini. Ma per il Barcellona, questa affermazione non potrebbe essere più distante dalla verità.
I ragazzi della famosa "La Masia" partono da una vera e propria linea di produzione di talenti paticolarmente dotati che ha sfornato alcuni dei più grandi calciatori sul pianeta.
La Masia è un edificio storico costruito nel 1702, che ha ospitato gli architetti che costruirono il Camp Nou, inaugurato il 24 Settembre 1957. Nei suoi 601 metri quadrati sono utilizzati dal 1979 come casa per le giovani promesse azulgrana.
Oggi giganti catalani sono diventati l'invidia di ogni club mondiale con esempi come Lionel Messi, Andres Iniesta e Xavi Hernandez tutti in forza al Barca e tutti ex inquilini de La Masia.
La Masia conta circa 60 residenti e offre altri posti letto attorno allo stesso stadio Camp Nou. Ogni anno centinaia di promesse, dalla tenera età di 6 anni, eseguono provini tecnici per guadagnarsi un posto nel progaramma, ed altri scout vengono mandati in giro per il paese ed in tutto il mondo per cercare talenti stranieri.
L'accademia insegna calcio come parte di un piano giornaliero che pone grande enfasi sull'educazione e con la struttura La Masia che si trova ad un tiro di sasso dal Camp Nou, ai giovani che vivono qui viene ricordato giornalmente cosa può essere raggiunto attraverso duro lavoro e perseveranza.
Rilassati e divertiti
L'ordine del giorno comincia di solito con la scuola, seguito da pranzo, riposo, allenamento e un paio d'ore di svago prima di andare a letto che possono essere spese nelle sale di gioco appositamente adibite per il divertimento di bambini e teenager.
Ci sono tutor sempre disponibili ad aiutare con i compiti per casa ed una squadra di medici, cuochi e sanitari a vegliare sui residenti in casa.
Vivere e crescere insieme come una squadra può portare solo effetti positivi sui giovani una volta che mettono piede nel campo di gioco e non c'è da stupirsi se la prima squadra del Barcellona è un gruppo così unito anche di amici veri.
Se i giocatori giocano nel club che li ha cresciuti con amore, con colleghi che considerano una famiglia, diventano attaccati a questo club e mostrano quel tipo di devozione e gratificazione che spesso manca nei calciatori di oggi, così persi tra macchine di lusso e guadagni pazzeschi.
Cesc Fabregas ha affermato che la sua decisione di ritornare al Barcellona è stato il fatto che il club è nel suo DNA e questo è un perfetto esempio dell'effetto che La Masia ha nei giovani della cantera blaugrana.
Vincere non è abbastanza
Quando si tratta della filosofia calcistica de La Cantera, vincere in sè non è abbastanza. Il Barcellona si è battuto per giocare un bel calcio votato all'attacco e questa mentalità è instillata nei nuovi talenti dall'età di otto anni fino al raggiungimento di un posto in prima squadra.
Gli allenatori insegnano le stesse tattiche della prima squadra ai giovani in modo che l'intero club diventi una macchina ben oliata carrozzata e preparata per l'eventuale ulteriore passo in avanti sulle orme di Xavi & co.
I benefici della scuola calcio del Barcellona sono stati anche un grande successo per la nazionale con nove giocatori dalla loro prima squadra che giocano attualmente nei 22 della Spagna e che hanno reso questa nazionale così forte a livello mondiale.
Quando i giocatori cardine della squadra spagnola si allenano assieme giorno per giorno non c'è da stupirsi se le Furie Rosse sono una spanna sopra a qualsiasi altra compagine nazionale dove i giocatori si ritrovano negli allenamenti solo nel periodo di convocazione.
Nel corso del tempo gli osservatori Inglesi e Italiani hanno preferito guardare ad altezza e forza prima che all'abilità dei talenti convinti che quest'ultima potesse essere tranquillamente insegnata più avanti.
Il Barcellona, all'opposto, scelse un tredicenne con problemi di crescita, che oggi è da tutti riconosciuto come uno dei più grandi calciatori del pianeta e forse di tutti i tempi.
Scouting unidimensionale
È spaventoso pensare che una così limitata filosofia di scelta dei talenti possa aver portato un club di Premier League o di Serie A a scartare uno come Messi per via della sua piccola taglia.
Il club Catalano crede che i giocatori "piccoli" debbano lavorare su tecnica, tocco e passaggio per contrastare le sfide imposte dai limiti fisici e basta guardare Messi, Xavi o Iniesta ancora una volta per capire come i risultati possano essere eccellenti.
In altre part d'Europa, sembra sempre sia troppo tardi per impostare una scuola calcio della stessa forma di quella del Barca.
La domanda per il successo immediato potrebbe significare non trovare più un'altra "golden generation" (generazione di fenomeni) per il Manchester United, come quella che portò alla ribalta David Beckham, Paul Scholes e i fratelli Neville.
Arsene Wenger ha provato ad aderire ad una politica di arruolamento di giovani nelle schiere del club, accompagnandoli fino alla prima squadra ma diversamente dai giocatori del Barcellona non hanno l'Arsenal nel loro DNA e di conseguenza non si fanno problemi a lasciare il club quando magari il successo tarda ad arrivare.
Il successo
Se Samir Nasri e Mathieu Flamini fossero nati e cresciuti alla base dell'Arsenal, la Gunners' London Colney, forse avrebbero scelto da subito di rimanere e lottare per il club che li aveva portati alla maturità. La domanda che che ci si fa spesso è per quanto tempo il Barcellona potrà rimanere al vertice? E la risposta potrebbe essere semplice. Finché La Masia terrà le sue porte aperte ad accogliere i giovani talenti del calcio, il Barcellona continuerà a produrre in serie giocatori di caratura internazionale e squadre di caratura internazionale.
Christopher Johnson, CC BY-SA 2.0, attraverso Wikimedia Commons, XiscoNL CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons, Jordiferrer, CC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons