Automatismi al servizio della creatività
In questo articolo faremo alcune riflessioni sulla controversa questione riguardante automatismi tecnici e libera iniziativa e creatività |
Se decidiamo di fare in modo che i nostri atleti eseguano il gesto tecnico o la preparazione tattica in maniera precisa ed automatica abbiamo la situazione più sotto controllo: l’esecuzione e le scelte dei giocatori diventano prevedibili, il gioco si fa più ordinato ed il nostro ego viene soddisfatto. Ma come la mettiamo con la caratteristica prìncipe del gioco del calcio, ossia l’essere un gioco di situazione che si propone come una continua risoluzione di problemi in divenire?!
Se non abituo il mio giocatore a pensare, scegliere e “sentire”, anche motoriamente, le soluzioni più idonee in funzione del momento di gioco, limito la possibilità di riuscita costringendolo a muoversi in un campo certamente noto, ma non sempre utile. Rischio che di fronte ad un imprevisto, ad una giocata o ad un contesto mutevole egli peschi dal suo bagaglio motorio, tecnico e tattico soluzioni preconfezionate che potrebbero risultare inefficaci per il momento di gioco.
- Ridurre i tempi d’attesa;
- Variare nelle proposte pur lavorando sullo stesso obiettivo;
- Spiegare la finalità dell’esercizio;
- Esplicitare l’utilità dell’esercizio contestualizzandolo al momento partita/scontro con l’avversario;
- Introdurre ove possibili variabili: tipologia di attrezzi usati, spazio del campo occupato, compagno con cui mi sto allenando;
- Rinforzare anche la libera iniziativa soprattutto se risulta efficace;
- Stimolare la sperimentazione e l’apprendimento per prove ed errori;
- Farli giocare!
Photo: Too V-i | CC BY 2.0 Generic