Come motivare i giocatori di calcio
I giocatori sono stressati? Nervosi? Stanchi? Un modo per aiutarli esiste |
Spesso l'incitamento dei giocatori è male interpretato, soprattutto prima di un match. La maggior parte dei coach spende anni cercando di trovare le parole giuste per un discorso simile a quello di Al Pacino nel famosissimo film 'Ogni maledetta domenica'.
Questo tipo di discorsi "forzati" spesso non porta a risultati soddisfacenti per un a semplice ragione... si tratta di discorsi sono forzati. La natura umana spiega che quando si parla appassionatamente di un soggetto, qualsiasi soggetto, le persone vengono sponeamente attratte e ascoltano con curiosità chi parla. Il loro linguaggio del corpo lo dimostra, si avvicineranno, cercheranno contatto visivo e faranno cenni di approvazione ad parola detta. Ma se il discorso è vuoto di passione e desiderio naturale, può risultare abbastanza vuoto ed insignificante.
Ciò che viene detto ai propri giocatori e come viene detto va variato in base al loro umore, non a quello dell'allenatore. La via migliore per motivare i propri giocatori a dare il massimo è di porsi in sintonia con le loro sensazioni. Generalmente, i giocatori si distinguono in quattro categorie, prima dell'inizio di un match, e come si motiva ognuno di loro e le varie tecniche utilizzate per farlo dipenderanno dal loro stato mentale. Le quattro categorie sono:
- Impauriti
- Nervosi
- Sicuri di sè
- Compiaciuti
Lo stato ottimale è il giocatore sicuro di sè, ma si può accettare anche un po' di nervosismo, dopotutto essere nervosi per un match significa considerarlo molto importante. Ma essere troppo tesi è dannoso per i risultati che si possono ottenere in partita. Vediamo come motivare i giocatori che cadono preda di nervosismo e paura.
QUANDO I GIOCATORI SONO IMPAURITI
Qui è dove i giocatori hanno più bisogno dell'allenatore. Avranno bisogno di continui supporto e rassicurazione. Se entrano in campo intimoriti per un loro possibile fallimento (per via della forza degli avversari, delle debolezze della propria squadra, o per uno stato di forma non ottimale) difficilmente riusciranno a dare il meglio. Fondamentalmente, se iniziano il match scarichi mentalmente, o sconfitti in partenza, saranno sconfitti anche nel campo di gioco. Roy Keane, grande ex-capitano del Manchester United, ha fatto notare in varie occasioni come sapeva riconoscere dal linguaggio del corpo degli avversari, che questi avrebbeero perso, prima ancora che si fosse calciata la palla per la prima volta.
I giocatori impauriti necessitano di tutta la positività che un allenatore può offrire loro. Cercate di rivolgergli un sacco di elogi nel riscaldamento anche se si ha l'impressione di esagerare. Si deve cercare di preparare un pre-partita semplice e che dia la possibilità di farli sentire a loro agio o che possa far esprimere al meglio le loro capacità. Ciò che viene chiesto loro in questa fase è critico. Per esempio il mister potrebbe far finire il riscaldamento con un 5vs5 in spazi stretti se gli avversari hanno un buon possesso. Tatticamente è una scelta corretta, ma potrebbe essere dannosa psicologicamente. I giocatori cederanno la palla più spesso, sbaglieranno passaggi, e se qualcuno è particolarmente stressato potrebbe persino entrare duro su qualche compagno. Le emozioni potrebbero andare fuori controllo perchè già si trovano in uno stato mentale errato. e questo stato potrebbe peggiorare per via di un riscaldamento inadeguato. Va fatto un pre-partita divertente e a cuor leggero in modo da dare positività ai propri giocatori.
Anche ciò che viene detto negli spogliatoti è vitale. Va capita l'importanza ed il peso della partita da giocare. Quante volte si sente dire nelle conferenze stampa "Tutta la pressione è dall'avversario"? È un modo abbastanza subdolo per distogliere l'attenzione dai prorpii giocatori e togliere una forte carica di stress, caricando invece la squadra avversaria del peso della partita. Se si continua a ribadire ad una squadra già intimorita quanto forti sono gli avversari e quanto importante è il match che si giocherà (come fece il Barcellona prima del match di ritorno contro l'Inter nella semifinale di Champions 2010, addirittura con uno spot televisivo per favorire la "remuntada") non si farà altro che aumentare la paura.
QUANDO I GIOCATORI SONO NERVOSI
Come accennato prima, essere tesi va bene, finché si mantiene il controllo. Come razza, gli esseri umani diventano nervosi solo per qualcosa che per loro è importante. Questa caratteristica può essere sfruttata e valorizzata da un allenatore, perché significa che i giocatori tengono alla squadra, alla partita ed al risultato.
Ancora, le lodi sono importanti. Va ricordato ai giocatori tesi in cosa sono bravi, o, meglio ancora, far in modo che siano i giocatori stessi a dirselo. Si possono mettere a coppie nello spogliatoio concedendo loro due minuti per scambiarsi pareri positivi su due o tre doti possedute che possono fare la differenza in partita. Se qualcuno conferma tutto ciò che di buono un giocatore sa fare, può farlo sentire alto dieci metri. E questa sensazione diventa ancora più potente se a dirglielo è un suo pari, un compagno di squadra, qualcuno della sua età e nelle sue stesse condizioni.
Quando si spiegano i compiti che dovranno svolgere è importante utilizzare frasi con affermazioni dirette, evitando le negazioni. Ad esempio è sempre meglio dire: "Se siamo pressati, facciamo girare velocemente palla", piuttosto che "Se siamo pressati, NON perdiamo palla". La mente umana fatica a percepire le negazioni.
Il mister può anche ricordare le volte in cui la squadra ha giocato bene, una partita in particolare, un gol, un'azione e far rivivere quei momenti positivi in modo da rassicurare i giocatori che desidereranno ripeterli nelle circostanze attuali. Accresce le motivazioni e li porta in uno stato mentale favorevole.
Questa tecnica si può usare anche se si ha a che fare con unsingolo giocatore molto nervoso. Gli si può chiedere: "Ricordi quella partita quando hai fermato il loro goleador e sei ripartito per segnare un gol subito dopo? Quello è ciò di cui sei capace. Ricordalo". Si può anche prenderlo da parte un attimo per tranquillizzarlo, acnhe perché giocare con i suoi stati d'animo di fronte al gruppo potrebbe essere dannoso. Il messaggio chiave deve essere rassicurante. Questo è ciò che vogliono sentire i giocatori in difficoltà.
LA SINTONIA FONDAMENTALE
È importante quindi stare in sintonia con lo stato mentale dei propri giocatori. Se si riesce nell'intento, si avrà maggior controllo sulla squadra e si preparerà meglio la partita. Che siano troppo impauriti o troppo tesi per il prossimo avvenimento, è necessario lavorare. Bisogna essere positivi, accompagnarli e lodarli. Hanno bisogno di conforto e sicurezza e faranno tesoro di ogni parola positiva sarà detta nei loro confronti. È fondamentale assicurarsi di donargliela.
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