Destro e Sinistro
Obiettivo
La Roma vince facile a Cagliari, ma la Juve non si fa impressionare e regola il Livorno con Llorente; continua il buon momento Milan e la serie no dell’Inter |
Il campionato si avvicina al termine e la situazione, non solo dal punto di vista climatico, si fa sempre più calda, il margine di errore è vicino allo zero, chi sbaglia ora rischia di non aver più tempo per rimediare; così, nel calcio spezzatino di oggi, tra gare ogni tre giorni ed esigenze televisive accade che pure un turno sulla carta interlocutorio privo di vere e proprie insidie veda la Juve giocare in casa contro il Livorno sapendo già che la Roma si è portata a meno cinque, minimo distacco dallo scontro diretto tra le due squadre di Gennaio, trasferendo sui Bianconeri la pressione di chi deve vincere a tutti i costi una gara a cavallo tra andata e ritorno dei quarti di Europa League.
I Bianconeri non tradiscono le attese e grazie all’ uno-due di Llorente (gran sinistro e colpo di testa) in tre minuti attorno alla mezz’ora del primo tempo colpiscono e affondano un Livorno vivo ma poco pericoloso e sempre più imbrigliato in una lotta salvezza che vedrà la soluzione del giallo probabilmente all’ultima giornata; per la banda di Conte dunque esame superato e otto lunghezze di vantaggio mantenute a sei giornate dal termine dove scorrendo il calendario si scopre che lo Scudetto lo possono solo gettare i piemontesi attesi da impegni contro tre delle ultime sei e dallo scontro diretto con i Giallorossi solo al penultimo turno quando tutto potrebbe essere già deciso.
La Roma dal canto suo aveva svolto alla grande il suo compito; tre a uno a Cagliari grazie alla tripletta di Destro (media gol sempre più spaventosa), e quota 76 punti raggiunta, che l’anno scorso avrebbe significato primo posto a questo punto del campionato; Garcia ha trovato la quadratura del cerchio dopo anni bui dalle parti del Colosseo e il secondo posto, ormai blindato, è quanto di più vicino a una vittoria la società romana abbia raggiunto grazie alle rinnovate ambizioni portate in dote dal tecnico francese.
Dietro le due regine del campionato il vuoto; il Napoli, ancora inebriato dalla vittoria sulla Juve, perde la gara e la testa a Parma ed è a dodici punti dalla Roma e a venti dalla capolista; Donadoni e i suoi, come all’andata, imbrigliano la squadra di Benitez, scarica nei suoi uomini decisivi che dovrebbero accendere la miccia e un gol di Parolo in avvio di ripresa regala ai ducali il quinto posto alla pari con l’Inter che sa tanto d’Europa.
Già, l’Inter di Mazzarri è raggiunta dal Parma in classifica e dal Bologna in campo in una gara che fotografa perfettamente l’annata Nerazzurra; la doppietta di Icardi manda due volte avanti l’Inter raggiunta da due reti quantomeno evitabili di Cristaldo e Konè, poi a pochi minuti dal termine il tanto atteso primo rigore stagionale, dal dischetto Milito si fa ipnotizzare da Curci e i fischi dei tifosi invadono San Siro; la qualificazione europea per la prossima stagione, è stata tanto vicina un mese fa quanto è a serio rischio ora e la faccia di Thohir in tribuna è tutto un programma.
Continua invece il buon periodo del Milan, corsaro a Genova, è a soli cinque punti dai cugini; gli uomini di Seedorf raccolgono una preziosa vittoria a Marassi grazie alle reti di Taarabt e alla prima in serie A di Keisuke Honda, ma soprattutto grazie ad un Abbiati in serata di grazia tradito solo da un rimpallo sul suo piede nel finale dopo la traversa di Motta. I Rossoneri ora vedono un obbiettivo nel guadagnare l’accesso all’Europa League e con la rosa a disposizione non è certo un’utopia.
Tutt’altro che utopica la rincorsa all’Europa della Fiorentina, che senza i suoi primi due violini Rossi e Gomez ancora ai box si affida a Cuadrado per aver ragione dell’Udinese; il colombiano apre le marcature dopo venticinque minuti e nella ripresa si guadagna il rigore che Gonzalo Rodriguez trasforma per il raddoppio; inutile la rete friulana di Bruno Fernandes a dieci dalla fine.
Il colpo di coda arriva da Bergamo dove un Sassuolo dato per vittima sacrificale affrontava l’Atalanta reduce da sei vittorie consecutive; invece Di Francesco e i suoi ribaltano il pronostico con una prova tutta grinta e cuore impreziosita dalla doppietta di Sansone, tornato a giocare più spesso con il nuovo mister, che rilancia i Neroverdi nella lotta per non retrocedere dove il Bologna, “ultimo delle salve”, ora è distante soli tre punti.
Ad apparire spacciato ad oggi è il Catania, incapace di reagire e beffato pure in questo turno a domicilio dal Torino; gli Etnei passano in vantaggio con Bergessio dopo due minuti, ma nel finale cedono di schianto infilati dalle reti del neoentrato Farnerud e del capocannoniere (alla pari con Tevez) Ciro Immobile giunto alla sua diciottesima marcatura stagionale senza rigori; Maran è stato esonerato e la squadra è stata affidata a Pellegrino in una mossa che sà tanto di ultimo tentativo per salvare una nave che affonda.
Alle dodici e trenta di Domenica era andata in scena pure Lazio-Sampdoria, gara che ha rilanciato le ambizioni europee dei Biancocelesti ,vittoriosi per 2-0, e alimentato l’ira di Mihajlovic costretto a seguire la gara dalla tribuna dopo l’espulsione dell’ultimo turno; la partita, segnata dal gran caldo è decisa dalle reti di Candreva e Lulic, quest’ultima arrivata nonostante la Lazio fosse rimasta in dieci ad inizio ripresa per l’espulsione di Biglia; sterile la reazione dei doriani, chiamati a rapporto da Mihajlovic che ha cancellato il giorno di riposo ed organizzato l’allenamento del giorno successivo alle sette del mattino.
La 32a giornata di campionato era stata aperta nel pomeriggio di Sabato dal derby di Verona tra Chievo ed Hellas; la vittoria è andata agli uomini di Mandorlini grazie ad un gol, manco a dirlo, di Luca Toni; per il Chievo un occasione persa di allontanarsi dalle zone calde della bassa classifica dove si lotterà fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata per accaparrarsi la gloria della salvezza; l’importante è non mollare fino all’ultimo gong, sapersi rialzare anche dopo aver subito cocenti sconfitte, in fondo reagire a un destro e ad un sinistro può portare alla gloria.
Numeri e Curiosità
- 10: Le squadre che hanno cambiato allenatore durante questa stagione con l’esonero di Lopez del Cagliari di ieri (squadra affidata a Pulga) per un totale di 13 esoneri dall’inizio del campionato; di queste 2, Catania e Sassuolo, hanno cambiato addirittura più di una volta (3 il Catania, 2 il Sassuolo) a conferma della loro pessima posizione di classifica.
- 82: I minuti in media che passano tra un gol e l’altro di Mattia Destro dopo la tripletta di ieri al Cagliari; il bomber della Roma alla ricerca di un posto nella nazionale di Prandelli per il Brasile ha la miglior media gol del campionato in corso seguito da Immobile (1 gol ogni 121 minuti) e Icardi (1 gol ogni 149 minuti).
- 2873: I minuti (senza contare i recuperi) dopo i quali finalmente l’Inter ha usufruito di un calcio di rigore Sabato sera a San Siro nella gara contro il Bologna; purtroppo per i Nerazzurri Diego Milito lo ha fallito e l’Inter resta così l’unica squadra a non aver mai fatto centro dagli undici metri.
Tommaso Rocca