Il pre-season nel futsal: come comporre una seduta di allenamento di calcio a 5 nel pre-campionato
Sommario | Obiettivi Secondari |
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Diamo una risposta alle 4 domande più comuni degli allenatori di calcio a 5 prima di iniziare la stagione! |
Capacità condizionali, Sviluppi offensivi, Sviluppi difensivi, Preparazione Fisica, Proposte di Mesociclo, Transizioni |
Nel corso della mia carriera, prima di arrivare ad allenare squadre dell’alta competizione, mi sono trovato tante volte davanti al dubbio: come posso gestire al meglio il pre-season di una squadra dilettante o di una squadra giovanile?
Tutto ciò che oggi mi trovo ad affrontare nel quotidiano è sicuramente frutto delle domande, dei quesiti che mi sono posto nel corso del tempo. Credo che l’ottimizzazione del tempo, lavorando nelle categorie giovanili o in quelle regionali, sia una delle cose più complicate che mi sono trovato ad affrontare.
L’esperienza che a mano a mano ho coltivato nei campi mi ha fatto spostare sempre di più il focus su un aspetto fondamentale per un tecnico, ovvero quello della trasversalità. Il nostro sport è in continua evoluzione, gli aspetti del condizionamento fisico sono sempre più integrati con quelli tecnico-tattici e questo comporta un duplice vantaggio nella logistica: guadagnare spazio e tempo.
Sono stati proprio lo spazio e il tempo a condizionare la stesura di ogni singola preparazione pre-campionato nelle mie stagioni precedenti e negli attuali contesti maggiormente professionali. Le domande che mi sono posto ogni volta, prima di cominciare a scrivere nelle calde giornate di luglio, sono state sempre le stesse nel corso degli anni:
- Chi sono i miei ragazzi?
- Ho un collaboratore di performance? Che struttura ho a disposizione?
- Quanti allenamenti settimanali ho a disposizione?
- Quale seduta “tipo” di allenamento per il futsal?
Proviamo ad analizzare una per una queste quattro domande pre-season per provare a trovare risposte utili e concrete.
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CHI SONO I MIEI RAGAZZI? COME CAMBIANO GLI ALLENAMENTI IN BASE ALLA CATEGORIA?
Credo fermamente che si possano eseguire esercitazioni tecnico-tattiche simili (se non addirittura identiche) in ogni categoria, dalla Serie D alla Serie A. Gli aspetti che cambiano in maniera evidente sono il carico dei contenuti che si intende offrire (tendenzialmente si procede dal semplice verso il complesso) e il grado di intensità che si richiede nell’esercitazione. Altro aspetto chiave, a mio avviso, risiede nelle tempestiche.
Facciamo un esempio pratico. Abbiamo deciso di inserire una parte di tecnica analitica/funzionale per il miglioramento delle gestualità dei nostri calciatori. Se il tempo a disposizione è limitato a sole tre sedute settimanali, si può utilizzare l’attivazione per eseguire un gioco di tecnica a bassa intensità, sostituendo, o meglio ancora completando, un piccolo lavoro di mobilità iniziale.
HO UN COLLABORATORE DI PERFORMANCE? CHE STRUTTURA HO A DISPOSIZIONE?
Si può essere professionali in qualsiasi categoria? La mia risposta è: decisamente sì.
Della mia prima esperienza da tecnico della Juniores regionale ad Anagni (nel 2006) ricordo nitidamente che, nell’approccio al periodo preparatorio, avevo intenzione di riproporre dal punto di vista del condizionamento tutto (a dire il vero poco) della mia esperienza da calcettista.
Scelta più sbagliata non potevo fare: giorno dopo giorno, nel proporre i lavori, era evidente che mancava un pezzo, un mattone grande, qualcosa che sostenesse tutto ciò che fosse tecnico. Non era sufficiente emulare empiricamente gli esercizi sperimentati, serviva analizzare scientificamente di cosa avessero bisogno i miei ragazzi, innanzitutto per non commettere errori grossolani, causando lesioni ecc., e in seconda battuta portare la squadra a soddisfare le esigenze atletiche che il Calcio a 5 richiede. Al tempo non avevo ancora un preparatore atletico a disposizione, sempre presente al campo, quindi mi affidai a un grande amico che aveva completato gli studi di Scienze motorie (oggi è diventato preparatore professionista: sono stato fortunato) e con lui cercammo di preparare le prime quattro settimane di allenamenti (cinque giorni su sette) con dei princìpi molto chiari: il tempo è poco, lo spazio è limitato, le attrezzature sono basilari.
Per risolvere la “questione tempo” decidemmo di implementare la capacità aerobica usando sempre la palla. Come? Con tecnica funzionale, Small-sided Games, partite a tema. Optammo per lo stesso principio nelle settimane successive per introdurre aspetti di velocità e resistenza alla velocità attraverso esercitazioni situazionali di 2 contro 1, 3 contro 2, 1 contro 2 oppure lavori sulle transizioni (ad esempio dal 2 contro 1 al 4 contro 4).
Restava la forza, come pilastro da affrontare. Essendo privi di attrezzature, decidemmo di suddividere il lavoro settimanale (solitamente il martedì, o comunque mai il primo giorno della settimana) attraverso un lavoro a stazioni. In una metà campo, ad esempio, si svolgevano esercitazioni di 1 contro 1 o 2 contro 2 (anche senza portieri ma con porticine) mentre nell’altra metà il mio amico e collaboratore eseguiva esercizi con il solo ausilio delle panche, ma con tanta qualità, fantasia e conoscenza della materia, elementi che sono alla base del lavoro in qualsiasi categoria.
QUANTI ALLENAMENTI HO A DISPOSIZIONE?
Un’altra domanda che mi attanagliava nelle mie prime esperienze da allenatore era legata al numero di sedute disponibile e alla relativa suddivisione dei temi da affrontare. Quando si allenano squadre che hanno all’interno lavoratori o studenti diventa utopico, quanto negativo, spingere per allenarsi tutti i giorni nel pre-season.
Ho sempre pensato che un giorno (solitamente il mercoledì) potesse costituire una giornata di riposo per il corretto svolgimento del periodo di preparazione pre-campionato, soprattutto tenendo conto che un giocatore non professionista ha altre esigenze, oltre alla pratica sportiva, e il futsal non deve diventare una problematica, aumentando il rischio di abbandono e causando dunque un danno a tutta la squadra.
La mia “settimana tipo” era così suddivisa:
- lunedì: tecnica e/o giochi possesso e posizione, SSG, partite a tema con attenzione all’attacco;
- martedì: esercitazioni di forza a stazioni e/o transizioni;
- mercoledì: riposo;
- giovedì: tecnica e/o giochi di possesso e posizione, SSG, partite a tema con attenzione alla difesa;
- venerdì: attivazione con palle ferme, remake di possesso e non possesso, PDM;
- sabato: amichevole.
QUALE "SEDUTA TIPO" DI ALLENAMENTO PER IL FUTSAL?
Analizziamo ora quali aspetti risulta necessario, tecnicamente e tatticamente, fissare in una seduta di allenamento nel periodo precedente all’attività agonistica.
Nella stesura della “seduta tipo” ho evidenziato spesso l’importanza di utilizzare la palla per più tempo possibile nell’allenamento. Due condizioni rendono importante questa scelta metodologica: il poco tempo a disposizione e la necessità dell’aspetto ludico.
Le esercitazioni di tecnica funzionale (ovvero senza la presenza di avversario ma con aspetti funzionali al gioco) risultano utili, ad esempio, per l’acquisizione di nozioni nelle collaborazioni a due o tre giocatori (per approfondire le collaborazioni a due e tre giocatori: Federico Giancarlo Belviso, Le collaborazioni a due e tre giocatori. Princìpi e soluzioni per uno sviluppo efficace, YouCoach). Paralle e diagonali, due aspetti basilari per qualsiasi sistema offensivo nel futsal, possono essere allenate nella prima parte dell’allenamento, con o senza finalizzazione. In questa fase consiglio di focalizzare i feedback sulle posture e sulle possibili soluzioni attraverso giocate precedentemente predefinite, per poi lasciare i giocatori liberi di leggere e interpretare, come la realtà del gioco impone.
Esempio pratico: "Diagonale: situazione semplificata"
Altri due buoni strumenti da utilizzare nella prima fase dell’allenamento sono i giochi di possesso e i giochi di posizione. In alternanza alla tecnica funzionale, questi due contenitori, che appartengono idealmente al dominio del gioco, aiutano i nostri calciatori non solo dal punto di vista tecnico (facilitati dalla superiorità numerica presente nelle proposte) ma anche dal punto di vista tattico.
Esempio pratico: "Possesso palla nel quadrato con Jolly centrale tra le linee"
Si può lavorare su princìpi di tattica collettiva quali la mobilità e lo scaglionamento allenando i nostri ragazzi a riconoscere quando e perché ricercare ampiezza o profondità, integrando in maniera importante anche aspetti di performance come l’incremento della potenza aerobica (per approfondire la tattica nel futsal: Alessandro Donisi, Introduzione al futsal. 30 proposte pratiche per il miglioramento del calciatore moderno, YouCoach).
Nella fase centrale della seduta, invece, ho inserito spesso Small-sided Games: non conosco strumento migliore per poter lavorare in forma integrata.
Si può indirizzare il focus sul possesso o sul non possesso anche solo attraverso i nostri feedback, mantenendo la stessa sercitazione. Facciamo un esempio: ho deciso di proporre un 2 contro 2 in uno spazio di 20×16 metri con il possesso come obiettivo. Tutte le mie indicazioni saranno su aspetti di tecnica e tattica individuali, tipo lo smarcamento, la difesa della palla ecc.
La grande forza di queste proposte semplici risiede nella capacità di spostare l’obiettivo senza stravolgere l’esercitazione stessa. Capovolgiamo il tutto e passiamo a un 2 contro 2, sempre in 20×16 metri, con il non possesso come focus: i feedback saranno dunque sul marcamento oppure sulla presa di posizione del difendente. Si finisce poi con la consueta partita a tema o partita libera.
Esempio pratico: "Partita con pressione e costruzione in sicurezza"
Il mio percorso di formazione calcistica è stato sempre contraddistinto da un pensiero, ovvero: “non è importante quello che faccio, ma come lo faccio”. Il ruolo dell’allenatore, nel primo periodo dell’anno, è caratterizzato da obiettivi importanti ma non si può partire che da uno in particolare: raggiungere un buon grado di empatia con i propri giocatori. Solo successivamente si potranno raggiungere obiettivi tecnico-tattici, sviluppare princìpi di gioco, costruire una buona fase di possesso e costruzione e una fase di non possesso organizzata.
Soprattutto nel periodo preparatorio, molto, se non tutto, dovrebbe essere caratterizzato da un clima di allegria ma, nello stesso tempo, professionalità, a prescindere dalla categoria che stiamo allenando. Ho imparato che anche i calciatori non professionisti amano sentirsi addosso responsabilità che li avvicinano all’alto livello, perché spinti da una passione infinita, una passione che è appunto la motivazione principale di qualsiasi atleta e che non dobbiamo far perdere.
PROGRAMMA DELL'ALLENAMENTO E LE ESERCITAZIONI
2 contro 2 ad inseguimento | Durata: 12 minuti |
Esercitazione situazionale per allenare la transizione
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Dall'intercetto alla ripartenza | Durata: 12 minuti |
Esercitazione situazionale di possesso per allenare la transizione
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Accellero in superiorità | Durata: 12 minuti |
Esercitazione situazionale per allenare le transizioni dal punto di vista offensivo e difensivo
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3 contro 3+3 | Durata: 20 minuti |
Esercitazione situazionale per verificare i comportamenti difensivi dei giocatori
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Dalla ricerca dell'ampiezza alla profondità | Durata: 22 minuti |
Gioco di posizione per verificare i comportamenti offensivi dei giocatori
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