Intervista: Matteo Camoni - Brescia Calcio

Intervistiamo una delle figure innovative della Scuola Brescia Calcio: l'I-Trainer Matteo Camoni |
Ciao Matteo, grazie per l’intervista e la disponibilità, potremmo iniziare con una breve descrizione del tuo metodo di allenamento? Le basi su cui poggia? Gli obiettivi che si prefigge?
Il metodo di allenamento che seguo, applico e cerco di sviluppare è il "Metodo Castello" di Massimo De Paoli, le basi su cui poggia sono molteplici - su tutte, linguaggio, spazio e carico cognitivo - e si prefigge l'obiettivo di fornire al giocatore (e prima di lui, all'allenatore) tutte le competenze necessarie (gesti tecnici, principi, pensiero tattico) per praticare il gioco del calcio nella maniera migliore, compatibilmente con le proprie abilità.
Hai dei libri o delle guide da consigliare per poter studiare il vostro metodo di lavoro?
Fondativi in tale senso sono due libri scritti da Massimo De Paoli (Lo spazio e il tempo, situazioni di gioco Bonfanti M. – De Paoli M., ed. Libreria dello sport, Milano, 2003 Gesti tecnici e il pensiero tattico, De Paoli M. , ed. Libreria dello sport, Milano, 2007), nonchè i suoi articoli su Il Nuovo Calcio (varie rubriche dal 2003 ad oggi). Vi sono, inoltre, le rubriche contenute nel Notiziario Tecnico della FIGC, il blog sul portale Mastercalcio.it e, fra non molto, ci sarà un sito interamente dedicato al Metodo.
Questa metodologia di lavoro è applicabile a squadre dilettantistiche?
Assolutamente sì, anzi qui da noi a Brescia è stata applicata inizialmente, e tuttora è così, a numerose squadre dilettantistiche del territorio e da quest'anno il progetto ad essa legato è entrato a far parte del Brescia Calcio. E' applicabile, inoltre, a qualsiasi livello poiché, a mio avviso, fornisce all'allenatore (o istruttore) una cornice di principi e conoscenze, entro cui poi lui,in maniera autonoma, sceglie che "quadro" dipingere.
Potresti descriverci brevemente il corso da allenatori che stai seguendo a Brescia?
Il corso referenti "Punti Brescia" è nato tre anni fa con una ventina di frequentanti ed una decina di società dilettantistiche della zona, su un progetto ideato da Massimo De Paoli, che è a tutt'oggi direttore del corso nonchè direttore tecnico della Scuola Brescia del Brescia Calcio. E' un corso quinquennale (quest'anno quindi, abbiamo avuto un Corso di Primo Livello, uno di Secondo Livello, uno di Terzo Livello, in orari e giorni differenti) che prevede 12 incontri in aula nel primo quadrimestre (settembre/dicembre) e degli incontri gestiti e organizzati in maniera autonoma dai gruppi di lavoro (quindi inter-categoria e inter-società) nel secondo quadrimestre (gennaio/aprile). Tutto questo lavoro è poi concretizzato in un evento - che si tiene solitamente a fine aprile, inizio maggio (lo scorso 11 maggio si è tenuto quello conclusivo del 3° anno ) - interamente gestito, sotto la supervisione dei docenti, dai corsisti, con una parte di campo dove i loro giocatori (dai pulcini alla juniores) svolgono delle progressioni e una d'aula in cui si mostra quanto appreso durante l'anno di corso e quelli precedenti.
Quanto tempo della giornata impieghi in campo e quanto “fuori” per allenare?
Il mio è un caso, credo, un pò particolare poichè oltre ad allenare, coordino, in quanto i-trainer, parte dell'attività della Scuola Brescia; pertanto la mattina è dedicata a lavori di archiviazione, elaborazione dati, programmazione e sviluppo, il pomeriggio è sul campo (dal lunedì al venerdì), in sinergia con il Tactical Trainer Andrea Cristi e il Technical Trainer Ivan Zauli (coadiuvati dagli assistenti di campo, che sono studenti della Scuola Brescia: Alessandro Belussi, Alessandro Morè, Luca Rossi, Luca Rampini, Fabio Scalvini e filmati dagli assistenti video, sempre provenienti dalla Scuola, Alessandro Veneri, Matteo Guerra, Davide Moraschi e Luca Salogni), per le attività che coinvolgono tutto il settore giovanile del Brescia Calcio, dagli allievi Nazionali ai pulcini 2005. Il sabato e la domenica sono giorni dedicati all'osservazione (e successiva rielaborazione) delle partite casalinghe delle nostre squadre.
E’ più difficile allenare una prima squadra o una squadra di “pulcini”?
Io direi che è ugualmente difficile: ogni categoria che si allena ha le sue peculiarità, le sue difficoltà, le sue gioie, le sue problematiche. Il "lavoro" dell'allenatore ha un grado di importanza elevato dal punto di vista educativo nelle fasce più basse e poi questa importanza, crescendo, viene determinata maggiormente dal risultato o dagli obiettivi raggiunti, ma, personalmente, il grado di impegno che deve essere profuso non può che essere il medesimo. A mio parere, condividendo quanto detto credo da J.Velasco, anche il divertimento è una cosa seria e quindi ci si deve mettere tutto l'impegno e la passione di cui si è capaci.
Chi è il tuo modello di allenatore (se può esistere)?
Per natura non mi piace avere un modello solo, ma preferisco prendere il meglio, o anche solo quello che più mi si addice, da persone che stimo e che ritengo valide, serie e competenti. E' indubbio che il mio livello attuale di conoscenze calcistiche vede in Massimo De Paoli la persona a cui devo di più, perchè ha fatto sì che rivedessi la mia idea del ruolo dell'allenatore e che capissi quante sono le cose da approfondire e studiare per riuscire a padroneggiare la materia.
Il modello che penso sia il futuro dell'allenatore è quello di una persona con competenze in diversi campi (ovviamente calcistico, ma anche tecnologico, metodologico, relazionale, ecc.) che sappia gestire uno staff di specialisti delle singole materie (tecnica, tattica individuale e collettiva, preparazione atletica, ...) e che sia in grado di prendere le decisioni importanti, senza però oscurare il lavoro dei propri collaboratori.
Consiglieresti la vita da allenatore?
Io consiglio di vivere e seguire, per quanto possibile e compatibile con la propria situazione personale e la propria realtà, le passioni che ognuno ha. Se il calcio lo si ha nel sangue, beh allora sì consiglio la vita da allenatore, ma fatta in modo serio e approfondito ha le sue luci e le sue ombre come ogni altro tipo di lavoro o professione ben svolta.
I tuoi obiettivi personali futuri?
Spero di poter continuare a sviluppare ed approfondire il progetto legato al Metodo Castello ed alla Scuola Brescia, perchè questo mi permette di accrescere le mie conoscenze e competenze e di vivere a stretto contatto con eccellenti professionisti che sono continua fonte di stimoli e nuove idee.
I prossimi eventi (clinic, stage, ecc.) dove poter vedere il vostro metodo sul campo?
Massimo De Paoli sarà ad un Clinic il 1 Giugno (si possono trovare le info sul sito dell'organizzazione http://www.asdaccademiaallenatori.com ). Il 7 giugno, a Roma sempre, Massimo De Paoli parteciperà ad un evento (organizzato da Simone Tofa) dal titolo: Il ritorno al calcio di strada. Per chi volesse avere un primo approccio anche video alla nostra metodologia, oltre al già citato blog sul portale mastercalcio.it, settimanalmente vengono pubblicati dei filmati, corredati anche da una spiegazione scritta, sul canale youtube del Brescia Calcio ( https://www.youtube.com/user/BresciaCalcioSocial ).
Grazie per l'intervista Matteo, davvero molto interessante, ti auguriamo di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Grazie a voi ragazzi, è stato un piacere.
Breve curriculum:

Nome: Matteo
Cognome: Camoni
Data di nascita: 23 maggio 1980
Mansione attuale: inter-Trainer per la società Brescia Calcio spa
Qualifiche:
- 2013 Attestato 3° livello Master REFERENTI PUNTI BRESCIA
- 2011 Diploma UEFA B – Settore Tecnico
- 2007 Attestato CONI F.I.G.C. Istruttore giovani calciatori
- Allenatore di settore giovanile dal 1999 ad oggi
- Docente di Primo e Secondo Livello al corso Punti Brescia