La riscossa dei bomber
Continua la corsa di Roma e Juventus, il Napoli frena a Bologna e l'Inter sembra essersi persa |
Il mestiere più bello ma anche il più difficile, puoi essere ricordato come il salvatore della patria o come lo scialacquatore d’occasioni, devi essere innamorato del gol ma far si che anche lui sia invaghito di te: dura la vita dei bomber d’area tra difensori che ti mordono le caviglie, portieri improvvisati eroi e guardialinee pronti a sbandierare ed annullare le tue prodezze.
Nella 20a giornata di serie A c’è né di tutti i colori e la pioggia caduta su gran parte dell’Italia è li a rendere ancor più epica ogni giocata espressa sui verdi prati di serie A; le poche certezze arrivano ancora una volta dalla testa della classifica, Juve e Roma continuano la loro marcia a braccetto vincendo e convincendo e martedì si incontreranno per i quarti di finale di Coppa Italia trofeo che si sono aggiudicate entrambe per nove volte.
I bianconeri di Conte incrociano le strade con la Sampdoria di Mihaljovic che nonostante la posizione di classifica è e sarà un brutto cliente per tutti; la Juve entra in campo aggredendo la partita portandosi sul due a zero dopo venticinque minuti ma i doriani non mollano, la riaprono per due volte prima di soccombere alla rete del quattro a due finale firmata da un bolide da fuori area di Pogba; onore ai ragazzi di Mihaljovic ma la Juventus da la sensazione che quando prema sull’acceleratore e i suoi maggiori interpreti giochino con l’intensità giusta ci sia poco da fare se non difendere e sperare che Vidal, Tevez e Llorente non centrino il bersaglio grosso.
Anche la Roma di Garcia ha dato impressione di spadroneggiare contro il primo modesto Livorno di Attilio Perotti; un tre a zero che poteva essere come minimo doppiato dai giallorossi con Totti a riposo, Destro e Lljaic in gol, il solito Gervinho a saltare uomini come birilli per poi mancare facili occasioni sotto porta e un centrocampo di livello davvero altissimo che non ha lasciato respiro ai toscani sempre più ultimi in classifica ed impantanati in sabbie mobili dalle quali non sarà facile uscire.
Dietro il duo di testa frena il Napoli bloccato sul pari a Bologna all’ultimo minuto; un’autentica beffa per gli uomini guidati da Rafa Benitez: andati sotto per il gol di Bianchi nel primo tempo, si erano prodigati in un ottima rimonta nella ripresa firmata manco a dirlo da Higuain e Callejon prima di essere raggiunti ancora da Rolando Bianchi all’ultimo assalto nonostante l’inferiorità numerica emiliana per il doppio giallo a Konè; gli azzurri si allontanano a dodici punti dalla Juve e quattro dalla Roma per i Rossoblù invece un punto d’oro che da fiducia ed orgoglio al nuovo mister Ballardini.
Dietro i partenopei arriva di gran carriera la Fiorentina ora a tre punti dalla Champions e autrice di importanti mosse anche sul mercato; una di queste, Alessandro Matri arrivato dal Milan per colmare le lacune dovute agli infortuni di Rossi e Gomez è il protagonista di giornata e spazza via la flebile resistenza del Catania con due reti e un assist. Il Catania, nel frattempo restituito a Maran dopo la figuraccia con il Siena in Coppa Italia (1-4), fatica ad uscire da un periodo che definire nero è dir poco si aggrappa all’ultima settimana di mercato per cercare di salvare una stagione fin qui disastrosa e di cui la partita di ieri né è lo specchio perfetto.
Stagione che si sta pericolosamente arenando quella dell’Inter, sconfitta nel fango di Genova da un colpo di testa di Antonelli nel finale; per Mazzarri l’anno nuovo è partito con un pessimo score che recita un punto in tre partite, la sconfitta con la conseguente eliminazione in Coppa Italia a Udine ed un quinto posto a pari col Verona con 32 punti che costringe i Nerazzurri a guardarsi più da chi arriva da dietro piuttosto che pensare a chi sta davanti; Thohir finora è poco presente e poco attivo sul mercato e ciò non è certamente una garanzia di tranquillità e lo scambio Vucinic-Guarin che si profila in queste ore con la Juventus pare non essere quello che serve alla compagine di Milano.
Tutt’altra aria si respira dall’altra parte della città dove dopo la turbolenta settimana dell’esonero di Allegri si è presentato per la sua prima panchina rossonera Clarence Seedorf accolto come il salvatore della patria dai tifosi milanisti; vittoria striminzita per uno a zero sul Verona orfano di Toni(influenzato) e Jorginho (passato al Napoli) che vale più per i tre punti conquistati che per la prestazione dei Rossoneri; pur sempre una vittoria comunque (firmata da Balotelli dal dischetto) che da un po di respiro alla classifica rossonera e li mette in rampa per un rilancio verso quartieri decisamente più consoni per una società come il Milan.
Tempo di risalita anche per la Lazio ancora imbattuta dall’avvento in panchina di Edi Reja che porta via il bottino grosso da Udine grazie al gol di Hernanes al 90’; l’Udinese di un sempre più frastornato Guidolin getta alle ortiche una partita che conduceva due a uno (ritorno al gol di Di Natale e Badu,Candreva per i capitolini) in superiorità numerica con un autogol-beffa di Lazzari prima di essere punita dal profeta brasiliano allo scadere.
Per la zona Europa continuano le cavalcate di Parma e Torino entrambe vittoriose in trasferta ed entrambe a tre punti dal sesto posto che vorrebbe dire Europa League; i ducali guidati da un rientrante Cassano in grande spolvero battono due a uno il Chievo a Verona grazie al gol nel finale di Lucarelli (con l’aiuto di Puggioni) mentre i granata sconfiggono due a zero al Mapei Stadium il Sassuolo ancora inebriato dalla vittoria sul Milan grazie alle segnature del solito Immobile e di Brighi.
Con un colpo di Jack Bonaventura infine l’Atalanta trafigge il Cagliari e si porta a casa tre punti davanti al proprio pubblico; per gli isolani continua il mal di trasferta che non li vede vincere una partita fuori casa da undici mesi anche se a dirla tutta ieri ci si è messa in mezzo la sfortuna visti i tre legni colpiti dalla squadra di Lopez; Ibarbo, che aveva colpito due pali, è pure stato espulso per un eccessivo movimento del braccio nel tentativo di liberarsi di un avversario interpretato come una gomitata dall’arbitro, insomma un altro modo per entrare nel taccuino nel giorno in cui tanti altri bomber c’erano riusciti.
Numeri e Curiosità
0: L’incidenza dei calci di rigore nelle partite del Chievo. I Clivensi che non hanno ancora avuto un rigore a favore (unici assieme all’Inter) ne hanno anche avuti due contro ma entrambi sono stati falliti (ultimo quello di Amauri ieri).
2: Le autoreti del ventesimo turno (erano state 11 nei precedenti 19) Barzagli pro Samp e Lazzari pro Lazio; curioso che nella gara dello Juventus Stadium nonostante il 4 a 2 abbia segnato praticamente solo la Juventus dato che dopo l’autogol di Barzagli l’altra rete doriana è stata siglata da Gabbiadini il cui cartellino è per metà bianconero.
19: Gli anni passati dall’ultima vittoria del Genoa a Marassi contro l’Inter(2-1 il 6 novembre 1994) fino a ieri; curiosamente anche in quell’anno era appena arrivato un giapponese in Italia e proprio al Genoa: Kazuyoshi Miura. Nagatomo e Honda che ora girano per Milano si augurano di avere più fortuna.
Tommaso Rocca