Test della Navetta di Léger
Test per il calcio, calcolo VAM, Test velocitá aerobica massima, cos'é il test di Léger? |
Prima di andare nello specifico del test vorremmo sottolinearne l'importanza che puo' assumere questo tipo di test nella preparazione fisica di un calciatore.
La cosa piu' importante a nostro avviso á la finalitá dell'esercizio e cioá quella di fornire all'allenatore un parametro, la V.A.M., che gli puá permetere di differenziare la preparazione atletica o il mantenimento della forma fisica durante la stagione.
Con questo parametro infatti á possibile ricavare i dati per creare esercitazioni a secco con percorrenze e intensitá personalizzate per ogni giocatore o ancora meglio per gruppi di giocatori, nel caso sia impossibile lavorare sul singolo.
Il maximal multistage 20 m shuttle run test (Léger, 1989)
Questo test è meglio conosciuto sotto il nome di "test navetta" e prevede che l’atleta corra a spola (da qui il nome di test navetta) tra due segnali posti ad una distanza di 20 metri tra loro, ad una velocità progressivamente crescente. Esistono due versioni del test, la prima delle quali prevede un aumento della velocità di percorrenza pari a 0,5 km/h ogni 2 minuti (Léger e Lambert, 1982) , mentre la più recente adotta un protocollo in cui la velocità aumenta, sempre di 0,5 km/h ma ad ogni minuto (Léger e coll, 1984). L’ultima versione del test (Léger e coll, 1989) prevede una velocità di partenza pari ad 8,5 km/h ed un incremento della stessa di 0,5 km/h ogni minuto. Il test termina quando l’atleta non riesce più ad arrivare su una delle due linee di demarcazione in corrispondenza del segnale sonoro, normalmente è tollerato, per un massimo di due volte consecutive, un ritardo di 1 metro rispetto alla linea di demarcazione stessa. La VAM dell’atleta corrisponde all’ultimo palier effettuato completamente. Il problema del "test navetta" è che il valore di VAM così calcolato viene sistematicamente sottostimato rispetto al valore di VAM registrabile durante un test, come i due precedentemente descritti, che prevedano una corsa in linea e non a navetta come in questo caso. Infatti i continui cambiamenti di direzione che si effettuano durante il test, comportando altrettante fasi di accellerazione e decelerazione, aumentano notevolmente il costo energetico e quindi falsano, sottostimandolo, il reale valore della VAM (Bisciotti e coll., 2000). Tuttavia siccome esiste una forte correlazione tra questo tipo di test ed i precedenti è possibile ricavare in modo sufficientemente affidabile il valore di VAM grazie al seguente calcolo (Bisciotti, 2002)
1,502 X velocità del palier raggiunto — 4,0109
Per chiarire ulteriormente facciamo un esempio pratico: se il nostro atleta avesse raggiunto il palier 12, che corrisponde ad una velocità di percorrenza di 14 km/h il calcolo grazie al quale è possibile estrapolare il valore di VAM come se quest’ultimo fosse ricavato attraverso un test di corsa in linea risulterebbe:
1,502 X 14 — 4,0109 = 17 km/h
Il vantaggio del test navetta di Lèger è costituito dall’estrema semplicità e praticità d’utilizzo, lo svantaggio è che il valore di VAM in tal modo desunto non risulterà mai così preciso come quello ricavato da uno dei due test precedenti. In ogni caso, occorre ricordare che un fattore determinante per l’esattezza di un test a dettato sonoro, come il maximal multistage 20 m shuttle run test ed il Montreal University Track Test, è costituito dalla precisione del riproduttore sonoro utilizzato.
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Figura 3: il maximal multistage 20 m shuttle run test prevede una corsa a spola su di un tratto di 20 metri ad una velocità progressiva dettata da una registrazione sonora. Estremamente pratico, presenta però l’inconveniente del notevole aumento della spesa energetica, dovuto alle continue fasi di accellerazione e decelerazione, che determinnoa a loro volta una sistematica sottostima del valore di VAM.
Una volta determinata la VAM, come costruire una seduta di allenamento intermittente?
Dopo aver determinato il valore di VAM, è il momento di costruire grazie ai dati ricavati, una seduta di allenamento. A questo proposito vorrei ricordare che un test dovrebbe rispondere a due imperativi: il primo costituito dal fatto di poter "fotografare" una data caratteristica fisica dell’atleta, il secondo invece dovrebbe essere quello di poter fornire dei dati utilizzabili per la stesura pratica di un piano di allenamento. Nel caso in cui rispondesse solamente al primo dei due, mi sembra ovvio che si tratti di un test che si rivela utile "solamente a metà". Non è questo il caso di un test il cui scopo è quello di determinare la VAM, sul cui valore infatti possibile costruire tutta una serie di diverse metodologie di lavoro.
Abbiamo dunque il nostro valore di VAM, diciamo ad esempio 17,5 km/h (mediamente la VAM di un buon giocatore è compresa tra i 17 ed i 18 km/h) come costruire una seduta di lavoro intermittente come ad esempio un 20’’-20’’? Per prima cosa dobbiamo scegliere l’intensità della VAM alla quale intendiamo lavorare, esistono infatti percentuali della VAM alla quale il lavoro è essenzialmente aerobico, altre alla quali il lavoro è anaerobico lattacido ed altre ancora in cui il lavoro è fortemente anaerobico lattacido, per maggiori informazioni a riguardo è possibile consultare l’articolo apparso sulla rivista Scienza e Sport intitolato "Utilizziamo bene l’intermittente" (Gennaio, 2002). Ammettiamo di voler costruire un 20’’-20’’ in cui i 20’’ di lavoro siano effettuati correndo al 110% della VAM.
Per prima cosa dobbiamo riportare il calcolo in metri al secondo ossia: 17864 (i metri percorsi in un’ora) / 3600 (i secondi che vi sono in un ora) = 4,86.
Questo significa che se il nostro atleta corresse al 100% della sua VAM percorrerebbe 4,86 metri ogni secondo, per sapere quanti metri dovrebbe percorrere in 20’’ correndo al 110% della VAM, il calcolo molto semplice:
(4,86 X 20) X 1,1 = 106,94 metri (arrotondabile a 107)
La nostra seduta di allenamento potrebbe essere quindi così strutturata :
Tempo di lavoro 20’’ durante i quali percorrere 107 metri
Tempo di recupero passivo (fermi sul posto) 20’’
Numero delle fasi di lavoro: 10
Serie: 3
Tempo di recupero tra le serie: 4’
Figura 4: un intermittente calcolato in base alla distanza da percorre è di facile gestione per il preparatore, tutti i giocatori infatti coprono la medesima distanza nello stesso tempo, tuttavia occorre che il gruppo abbia una VAM omogenea, in caso contrario il carico interno varierà da giocatore a giocatore compromettendo il risultato dell’allenamento.
Fonte: www.scienzaesport.com il sito di Gian Nicola Bisciotti.