Top e Flop 29° giornata Serie A
Migliori e peggiori del turno settimanale - 29° giornata |
- Ciro Immobile: Di testa, di rapina e di potenza, segna in ogni modo; tripletta che stende il Livorno e zittisce le critiche di chi si lamentava perché non segnava da un mese; l’intesa con Cerci è di alto livello, la vedremo anche in Brasile? Mattatore.
- Giacomo Bonaventura: Gioca per i nerazzurri ma purtroppo per gli interisti sono quelli sbagliati; conferma l’ottimo momento di forma segnando una doppietta a San Siro prima con un gran destro da fuori area, poi di testa al ’90 da attaccante consumato; messaggio per Prandelli arrivato a destinazione. Decisivo.
- Roberto Soriano: Il tedeschino (è cresciuto nel Bayern) è tornato e ora tutti se ne sono accorti; nel cinque a zero al Verona dimostra non solo un super lavoro in fase di copertura ma anche freddezza e qualità sottoporta, la cavalcata che lo porta alla seconda rete né è l’emblema. Instancabile.
- Lazaros Christodoulopoulos: Il Bologna è diventato dipendente dal greco; prende onori e oneri del caso, così viste le difficoltà in zona gol dei compagni conquista un rigore e lo trasforma; negli ultimi gol dei felsinei oltre che in ogni azione pericolosa c’è sempre il suo zampino. Lottatore.
- Carlos Tevez: Nella “guerra argentina” che si svolge al Massimino lui è nel suo habitat; non ha paura di niente e si vede, in più alla prima vera occasione segna il gol che vale tre punti e la vittoria della battaglia, per la guerra ripassare a fine stagione. Combattente.
- Bostjan Cesar: L’assist a Gervinho e il buco in collaborazione con Dainelli sul raddoppio di Destro sono errori madornali, già la Roma è forte se poi gli si fanno pure questi regali; in più i compagni non sono da meno rischiando con retropassaggi verso il povero Agazzi di mettere gli avanti giallorossi in porta più di una volta. Addormentato.
- Gonzalo Bergessio: Cerca la vendetta personale su Chiellini, autore di un intervento che l’ha costretto a un lungo stop all’andata, peccato che se ne accorgano tutti e pure l’arbitro; gioca forse mezz’ora in più perché nel frattempo aveva steso pure Bonucci con i gomiti alti e lascia i suoi in dieci oltre che senza di lui nella prossima gara. Vendicativo.
- Michelangelo Albertazzi: Nome e cognome di grandi artisti, eppure non si direbbe; per carità, non che i cinque gol presi dalla Samp siano tutta colpa sua, ma in almeno un paio di occasioni non compie il suo dovere compreso il mancato anticipo su Sansone nel primo gol che da il via alla goleada. Incubi.