Maurizio Viscidi: l'indice di pericolosità |
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Relazione tra possesso palla e indice di pericolosità al fine di analizzare la partita indipendentemente dal risultato. |
Maurizio Viscidi: L'indice di pericolosità
Che cos'è e come nasce la rappresentazione sul piano cartesiano dei paramentri prestativi?
Anzitutto ci poniamo questa domanda: il possesso palla è davvero un dato quasi inutile e fine a se stesso come molti stanno sostenendo?
La risposta è NO! Purché sia utilizzato e interpretato in modo adeguato.
Da questi semplici presupposti nasce la rappresentazione sul piano cartesiano che rapporta il possesso palla all’Indice di Pericolosità nella valutazione della prestazione di una squadra.
L’Indice di Pericolosità noto all’estero anche come “Offensive Index”, (nato qualche anno fa da un’idea di Maurizio Viscidi, coordinatore delle nazionali italiane giovanili, con la collaborazione di Antonio Gagliardi e implementato da SICS) misura la capacità dimostrata da ciascuna squadra di creare situazioni potenzialmente pericolose per l’avversario durante la partita e quantifica quindi la pericolosità offensiva di una squadra. Allo stesso modo l’Indice di Rischio Difensivo (IRD) noto come “Risk Index” misura il rischio potenziale cui una squadra si espone durante una partita.
La valuazione della prestazione si concretizza nel riportare su un piano cartesiano la differenza tra IPO e IRD sull’asse delle “y“ e il Possesso Palla su quello delle “x” e fornisce così una semplice e immediata rappresentazione della performance della squadra in una singola partita o nell’arco di una stagione intesa come integrazione dei fattori: dominio del gioco, pericolosità creata, rischio cui si è esposta.
Articolo
L’analisi di una prestazione calcistica è spesso soggetta a pareri discordanti che prendono direzioni a volte opposte se teniamo conto solo del risultato finale. Sostenere ad esempio che quella partita era da vincere o che il pareggio ci sta stretto vuol dire semplificare l’analisi, lasciando spazio a interpretazioni soggettive, che non riescono a esprimere in modo concreto e assoluto la prestazione della nostra squadra in relazione alle capacità e all’impegno profuso.
Cerchiamo quindi di entrare nel dettaglio della valutazione della prestazione prendendo in esame due parametri, apparentemente slegati tra loro, che ci aiutano a fare un minimo di chiarezza sulla quale fondare tutte le opportune considerazioni.
Il primo paramento è l’indice di pericolosità offensiva (IPO), utilizzato da Maurizio Viscidi in Club Italia, che nasce dall’esigenza di quantificare in termini assoluti la capacità di una squadra di rendersi pericolosa nelle azioni offensive e in particolare considera tutti gli eventi a favore creati negli ultimi venticinque metri di campo a ridosso quindi della porta avversaria. Nel calcolo dell’indice ogni evento assume un valore numerico in una scala da 1 a 10 dove il valore massimo (appunto di 10 punti) corrisponde ad una palla gol rispetto alla quale tutti gli altri eventi assumono un valore ponderato in riferimento proprio a quest’ultima. La somma algebrica di tutti questi valori, che derivano dagli eventi, porta a un risultato che è proprio il valore IPO della nostra prestazione. Nella nostra Serie A un indice IPO di 33 punti equivale in media ad un gol fatto. Analogamente la somma di tutti gli eventi subiti porta a un risultato che chiamiamo indice di rischio difensivo (IRD) che identifica la pericolosità del nostro avversario.
IPO - RD
L’introduzione di questo parametro facilita molto la valutazione della nostra prestazione calcistica e definisce in modo oggettivo se quest’ultima è positiva o negativa semplicemente mettendo in relazione IPO e IRD valutando quale dei due sia maggiore rispetto all’altro. Nel caso in cui l’IPO sia maggiore dell’IRD la prestazione sarà naturalmente positiva, viceversa se l’IPO sarà minore dell’IRD la prestazione sarà negativa in termini di pericolosità.
POSSESSO PALLA
Il secondo paramento è il possesso palla, anch’esso utilizzato da Maurizio Viscidi in Club Italia, che definisce in termini percentuali rispetto alla squadra avversaria il tempo totale in cui i nostri giocatori sono stati in contatto con la palla. Durante una partita avere un maggiore possesso palla vuol dire avere il dominio del gioco e di conseguenza aver più tempo a disposizione per creare azioni potenzialmente pericolose.
I due parametri definiti in precedenza potrebbero portare a un’analisi incompleta se presi singolarmente in quando la pericolosità e il possesso definiscono prestazioni completamente diverse tra loro per non dire opposte. Ai fini di una valutazione della nostra prestazione possiamo definire la partita perfetta come somma tra un alto indice di pericolosità offensivo e un’alta percentuale di possesso palla. In pratica per dire che la nostra squadra ha eseguito una buona prestazione non possiamo prendere in considerazione solo uno dei due paramenti ma dobbiamo avere la lucidità di metterli in relazione tra loro per poi riconoscere e comprendere il valore del risultato finale.
Introduciamo per ulteriore chiarezza un piano cartesiano, nel quale andiamo a riassumere in un grafico i concetti precedentemente esposti per aiutarci ed evidenziare il modello prestativo.
Nell’asse verticale poniamo la differenza fra IPO e IRD definendo in questo modo un differenziale positivo se siamo stati più pericolosi dell’avversario o negativo se invece abbiamo subito di più dell’avversario. Nell’asse orizzontale poniamo il possesso palla il quale avrà lo zero relativo in corrispondenza del perfetto equilibro e cioè con valore pari a 50%.
UN ESEMPIO PRATICO DELL'UTILIZZO DEL PIANO CARTESIANO
Dal grafico così creato si possono definire chiaramente quattro tipologie di prestazione evidenziate dal colore verde nel primo quadrante in alto a destra, azzurro nel secondo quadrante in alto a sinistra, rosso nel terzo quadrante in basso a sinistra e arancione nel quarto quadrante in basso a destra. Vediamo nel dettaglio le quattro prestazioni.
Prestazione di colore verde; ottima prestazione:
- IPO – IRD positivo
- Possesso palla maggiore del 50%
In questo caso la nostra prestazione ha un’ottima probabilità di portare anche a un risultato finale positivo. La squadra ha prodotto azioni potenzialmente pericolose a fronte di una supremazia di dominio del gioco.
Prestazione di colore azzurro; prestazione di poco dominio ma buona pericolosità:
- IPO – IRD positivo
- Possesso palla minore del 50%
In questo caso la nostra prestazione denota una buona pericolosità a fronte di un basso domino del gioco e quindi probabilmente le azioni pericolose sono state frutto di transizioni positive e poca manovra.
Prestazione di colore rosso; pessima prestazione:
- IPO – IRD negativo
- Possesso palla minore del 50%
In questo caso la nostra prestazione denota difficoltà di domino unita a una difficoltò di pericolosità e quindi probabilmente una partita complicata dove non c’è stata un’adeguata espressione del gioco. Un possibile risultato positivo non sarebbe il frutto di una buona prestazione.
Prestazione di colore arancio; buon controllo del gioco ma poca pericolosità:
- IPO – IRD negativo
- Possesso palla maggiore del 50%
In questo caso la nostra prestazione ha avuto un ottimo dominio ma senza pericolosità il che porta a pensare una difficoltà di concretizzazione della manovra.
UN ESEMPIO PRATICO DELLA NAZIONALE U21
Riportiamo in conclusione un esempio pratico della nostra nazionale Under 21 analizzando le tre partite del girone di qualificazione alle fasi finali dell’Europeo Under 21 mettendo in relazione la prestazione al risultato finale:
- Italia – Repubblica Ceca 1-1
- Italia – Slovenia 4-0
- Italia – Spagna 1-1
Si evince chiaramente come il piano cartesiano facilita la valutazione della prestazione indipendentemente dal risultato mettendo in risalto i fattori oggettivi per la valutazione della singola gara. Prestazioni simili possono portare a risultati differenti e risultati uguali possono essere il frutto di prestazioni completamente differenti.
Per finire bisogna sicuramente tenere conto anche della forza dell’avversario che potrebbe costringerci a prestazioni più o meno complicate a fronte di un risultato più o meno soddisfacente ma che non deve compromettere la validità e veridicità della qualità della nostra gara.