Il risveglio del Pipita
Higuain annienta il Milan: il risveglio di un vero cannoniere. Analisi di uno degli attaccanti più forti in Europa. |
Gonzalo Gerardo Higuain, argentino di padre e di madre ma nato a Brest, in Francia, il 10 dicembre 1987, è uno di quei casi inspiegabili del calcio internazionale per cui qualcuno è capace, di tanto in tanto, di mettere in discussione un campione assoluto e indiscusso, magari solo perché per una manciata di partite consecutive non la butta dentro.
A Higuain, per la verità, non capita così spesso di vivere Momenti No nei quali la sua migliore amica, la palla, non si lasci da lui accarezzare o pungere, addomesticare o colpire, affascinare e plagiare. Sempre con un’unica destinazione: il gol.
Per avere un’idea un po’ più precisa del rapporto intenso che intercorre tra il centravanti franco-argentino ed il gol bastano poche cifre che raccontano di una lunga e prorompente carriera, non certo di un exploit da una stagione e via.
- 190 presenze e 107 gol nella Liga spagnola, quando indossava la camiseta blanca del Real Madrid.
- 153 presenze e 101 reti nella nostra Serie A - 147 con 92 gol a Napoli, 70 presenze e 39 gol nelle fila bianconere.
Comprese le due perle con cui ha annichilito il Milan nel posticipo di sabato scorso.
Dulcis in fundo, la Nazionale argentina: con la maglia della Seleccion per Higuain ci sono 69 partite e 31 reti. In attesa (sempre più spasmodica per gli argentini tutti) di conquistare un Mondiale o perlomeno una Copa America che manca a lui così come a Messi e ad altri grandi campioni che sembra incredibile non abbiano ancora vinto nulla.
Qualche altro numero ancora, solo per testimoniare che la grandezza del Pipita non è fatta di soli gol - peraltro copiosi e spesso bellissimi: a Madrid i suoi assist furono 56, a Napoli 26, a Torino, sin qui, sono "solamente" 8.
Ma a Torino, a ben guardare, è Marcelo a godere della vicinanza di un altro Campione assoluto, Paulo Dybala: agli assist, un po’ per tutti alla Juve, ci pensa la Joya.
A volte, come contro i malcapitati rossoneri, ne fa due in una partita.
Uno con il solo utilizzo del pensiero, verrebbe quasi da dire ammirando il velo con cui invita alla rete il suo connazionale, questa volta senza nemmeno toccarlo, il pallone, per lo 0-2 della Signora ai danni di un… povero Diavolo.
QUALE DEI DUE GOL CONTRO IL MILAN È STATO IL PIÙ BELLO?
Difficile scegliere quale sia stato il gol più bello dei due messi a segno da Higuain durante il Saturday Night Match di San Siro, se quello appena visto, dove Higuain con una finta di corpo da far invidia al John Travolta del balletto con Uma Thurman in Pulp Fiction, spedisce al bar il povero Ricardo Rodriguez prima di infilare il pallone tra il palo destro e la manona sinistra di un Donnarumma incolpevole.
Oppure il primo gol, quando dopo un altro tipo di balletto - quei passettini prima in avanti e poi subito all’indietro - che Il Pipita mette in scena appena realizza che Dybala potrebbe dargli il pallone sulla corsa, puntando il semicerchio che delimita l’area di rigore.
Una sorta di danza solitaria - un tango soltero - fra i cui passi, ubriacanti, perdono il senso del tempo e dello spazio prima Zapata e poi Romagnoli.
Basta un nulla, un istante - letale: Higuain si avventa sul pallone, lo tocca delicatamente con l’esterno collo, lo sposta quel che serve avanti a sé, un-due-tre passetti rapidissimi per trovare la giusta coordinazione e poi il colpo finale, quasi in apnea - tanto del centravanti quanto del suo pubblico, allo stadio come a casa, davanti alla tivù: un esterno collo, mirando e centrando l’interno del palo alla sinistra di Donnarumma, che nulla può e nulla potrebbe dinnanzi ad un tale mix di rapidità e precisione, di efficacia e di puntualità nell’esecuzione tecnica del gesto.
Tanta roba. Chapeau.
Da applausi - ed ogni tecnico potrebbe, senza paura di sbagliare, utilizzare i filmati su Higuain per far capire ad un giovane (aspirante) attaccante cosa significhi fare il centravanti, muoversi da bomber, per dirla con lo slang giovanile - sono tutti i movimenti ed i contro-movimenti che il Pipita compie quando i suoi compagni stanno costruendo un passaggio per lui, di qualsiasi natura esso possa essere (un lancio lungo, un filtrante, un passante, un cross) e da qualsiasi posizione possa giungere (dalle retrovie, dallo spazio fra le linee di centrocampo e difesa, da fondo campo): il numero 9 della Juve è un Maestro nell’arte dello smarcamento. Un’arte in costante divenire, sospesa tra la capacità di ronzare tra un centrale e l’altro delle difese avversarie e l’abilità nel posizionarsi in modo da riuscire a leggere il numero di maglia del difensore a lui più vicino, come si dice in gergo futbolista.
È proprio qui, a queste altezze, a queste longitudini e latitudini del campo e dello spazio più utile e più vicino alla porta avversaria, che un Higuain con la sapienza di Cristoforo Colombo sa scegliere il momento e lo spazio nel quale accelerare, far perdere le sue tracce al suo marcatore, puntare il pallone, guadagnarne il possesso per un istante e deciderne il destino in un attimo, il più bello: Golazo di Gonzalo!
Sicuri di lasciarvi con gli occhi ricolmi di Puro Piacere Calcistico grazie a quest’ultima video-perla del Pipita, vi chiediamo: chi è il centravanti più forte della nostra Serie A secondo voi? È Higuain? E se non è lui, chi è?