Crederci, fino in fondo
Un grande Napoli stende la Juve mentre il Milan trova la seconda vittoria consecutiva |
Forse la vittoria del Napoli sulla Juve non riaprirà il discorso Scudetto, ma gli undici punti che separano ora i Bianconeri dalla Roma (che mercoledì nel recupero col Parma possono diventare otto) danno quantomeno qualche settimana di speranza in più visto che di mezzo c’è pur sempre lo scontro diretto da giocare all’Olimpico di Roma tra un mese quando la Juve rischiava (e rischia tutt’ora) di aver già in tasca il tricolore.
Gli uomini di Conte ieri sera sono apparsi stanchi, meno motivati dei corrisposti partenopei in cerca ancora del secondo posto (sempre a -6) e della rivincita dopo la gara d’andata dove erano stati sconfitti con un sonoro tre a zero; così il Napoli prende controllo delle fasce, si chiude bene in mezzo nelle ripartenze bianconere ed affida all’estro dei suoi trequartisti lo sviluppo dell’azione degli ultimi trenta metri dove spesso sono pericolosi, non è un caso infatti che le reti arrivino per mano di Callejon e Mertens entrambi abili ad inserirsi velocemente in una difesa bianconera più distratta del solito; per Conte ha pesato l’assenza di Tevez dato che davanti la Juve ha combinato poco con Osvaldo e Llorente serviti male e a singhiozzi ed anzi è stato Buffon a tenere in vita i suoi fino a dieci minuti dal termine con un paio d’interventi che hanno ricordato i tempi migliori; sembra davvero azzardato criticare una squadra dopo ventidue risultati utili consecutivi (20vittorie e 2 pari) e a +11 sulla seconda ma se la Juve non gioca da Juve ha dimostrato di poter andare in difficoltà.
Ringrazia la Roma che nel lunch match espugna il Mapei Stadium di Reggio lasciando il Sassuolo in posizione critica ma con ancora qualche speranza salvezza dato che dietro faticano tutte; Garcia e compagnia regolano l’undici neroverde con un gol per tempo: apre il solito Destro dopo un quarto d’ora, chiude Bastos nel recupero in una gara che sarà probabilmente ricordata per l’indecisione di Rizzoli che concede e toglie un rigore al Sassuolo dopo quattro minuti di “consultazioni” con giocatori (Sansone in primis che ammette di essere scivolato) ed arbitro di porta, la scelta definitiva pare giusta, il modo per arrivarci decisamente meno.
Se le prime tre del campionato sono ormai quasi sicure della partecipazione alla prossima Champions dietro si è aperta la bagarre per i posti per l’Europa League; alla lista delle pretendenti si iscrivono parecchie squadre, quelle comprese dai 48 punti dell’Inter (impegnato in serata nel posticipo a Livorno) ai 41 della Samp, ieri capace di bloccare la Fiorentina sullo 0-0 a Marassi; i Viola sono gli unici praticamente certi di partecipare alla prossima Europa League vista soprattutto la finale di Coppa Italia raggiunta, per gli altri due posti sarà lotta serrata e fino all’ultima giornata.
Occhio dunque all’Atalanta (46 punti) che nell’anticipo di Sabato amplifica la crisi del Bologna espugnando il Dall’Ara con le reti di De Luca ed Estigarribia e ottenendo il nuovo record societario di sei vittorie consecutive nella massima serie; delusione e emergenza invece in casa Rossoblù sempre più invischiati nella lotta per non retrocedere e attesi pure da un calendario tutt’altro che facile;
Torna a sperare pure il Milan (42 punti), alla seconda vittoria consecutiva in settimana (3 a 0 al malcapitato Chievo) senza subire reti e soprattutto tornato ad essere trascinato dai suoi campioni Balotelli e Kakà (doppietta); Seedorf può finalmente trovare un po’ di pace e soprattutto lavorare serenamente sulle sue idee di calcio, se durerà è ancora presto per dirlo ma di certo è un buon inizio; per il Chievo la strada della salvezza resta dura ed impervia.
L’altra Verona, l’Hellas (43 punti), ritorna alla vittoria dopo un periodo decisamente negativo, con un secco tre a zero sul Genoa e non è un caso che sia tornato al gol pure Luca Toni; gli uomini di Mandorlini in vantaggio con Donadel nel primo tempo, sono costretti a giocare tutta la ripresa in dieci per l’espulsione di Albertazzi ma il uno spento Genoa non ne approfitta ed anzi subisce due reti in contropiede nel finale che portano entrambe la firma di Toni e continuano a far sperare il bomber in una chiamata di Prandelli per il Brasile.
Anche il Toro (42 punti) di Alessio Cerci (ieri senza Immobile) torna a vincere e a fare un pensierino all’Europa; ieri all’Olimpico successo per due a uno sul Cagliari; marcature aperte nel finale di primo tempo da El Kaddouri e raddoppio di Cerci, nel finale inutile la rete di Nenè per i sardi che hanno ancora bisogno di punti per potersi dichiarare del tutto salvi senza badare troppo a chi sta dietro.
Vera e propria sfida Europa era quella di ieri tra Lazio(45 punti) e Parma(47 punti) con i capitolini capaci d’imporsi all’ultimo respiro tre a due e donare nuove chance europee a loro stessi e a tutte le inseguitrici di un Parma al secondo k.o. consecutivo dopo l’incredibile striscia di risultati positivi terminata mercoledi allo J Stadium; la gara di ieri è stata spettacolare con la Lazio di Reja due volte in vantaggio (Lulic e Klose) e due volte raggiunta dal Parma con la complicità della premiata ditta Ciani-Marchetti; è però Candreva al 92’ a trovare su assist di Keita la rete che regala tre punti ai Biancocelesti e una lotta da seguire fino all’ultima giornata per esportare in Europa il proprio calcio la prossima stagione, chiunque vada si spera con risultati migliori degli ultimi anni.
Questa sera andranno in scena due posticipi che vedono impegnate il Catania sul campo dell’Udinese ed il Livorno in casa contro l’Inter; per Etnei e toscani sono chance importanti da sfruttare per guadagnare punti in ottica salvezza visto che ieri tutte le dirette concorrenti hanno perso, per l’Inter è tempo di risveglio dopo le opache prova casalinghe con Atalanta ed Udinese che hanno costretto i Nerazzurri ad essere risucchiati a pieno titolo nella lotta per l’Europa: non importa dunque per cosa si lotti, che sia Scudetto, salvezza, Europa o Brasile, l’importante è crederci, fino alla fine.
Numeri e Curiosità
- 43: Le partite di campionato consecutive in cui la Juventus è andata a segno fino a quella di ieri contro il Napoli; dalla sconfitta del febbraio 2013 all’Olimpico con la Roma (1-0 gol di Totti) a ieri la Juventus era sempre andata in gol siglando in tutto 88 reti.
- 300: Le presenze di Kakà con la maglia del Milan in ogni competizione; come i grandi campioni il brasiliano ha festeggiato Sabato con una doppietta al Chievo i gol numero 103 e 104 in rossonero, dove ora è nella top ten all-time (9. posto) per quanto riguarda i marcatori.
- 29: Le reti delle coppie-gol più prolifiche del campionato che da ieri, causa una Juve rimasta a secco sono quelle dei Bianconeri (Tevez 18+ Llorente 11) alla pari di quella del Torino (Immobile 17+ Cerci 12); a inseguire quella del Napoli (Higuain 14+ Callejon 12) ieri in rete con lo spagnolo.
Tommaso Rocca