Finchè c’è vita c’è speranza
L'Inter delude ancora, vince la Roma a Verona e la Juve pareggia in casa della Lazio |
Non è ancora tempo di parlare di matematica perché alla fine siamo solo alla seconda giornata del girone di ritorno, ma fino a ieri il campionato pareva indirizzarsi verso lidi che lasciavano ben pochi obbiettivi all’incertezza che dovrebbe accompagnare una lunga ed equilibrata stagione di 38 partite.
Così la giornata di ieri si erge a simbolo della speranza per chi rincorre che sia uno Scudetto, una qualificazione europea o una tanto agognata salvezza; la Juventus dei record si è fermata, dopo dodici vittorie consecutive la banda di Conte impatta per uno a uno sul campo della Lazio e ridà un po’ di ossigeno al campionato che tanti davano già per spacciato.
I Bianconeri sono costretti in dieci dopo mezz’ora per l’espulsione di Buffon con conseguente rigore trasformato da Candreva (8 su 9 per lui in serie A) e un’ora di inferiorità numerica, ma guidati da Llorente trovano il pareggio e salvati da Storari e la traversa intascano un punto importante per come si erano complicati la vita; qualche rammarico per Reja e la Lazio dato il palo nel finale di Keita e un atteggiamento non troppo propositivo visto l’uomo in più anche se contro la Juve ci può stare.
La Roma di scena nel lunch match al Bentegodi fa un sol boccone del Verona e si porta a meno sei dalla vetta; la partita non è delle più semplici ma il Verona senza Jorginho deve ancora trovare una nuova forma di gioco e la vena degli attaccanti non è delle migliori così le accelerazioni di Gervinho bastano ed avanzano per spaccare la partita; l’ivoriano prima serve l’assist a Lljaic poi dopo il pari di Halfredsson si mette in proprio ed indirizza i tre punti verso Roma certificati dal rigore di Totti nel finale.
Sei sono anche i punti che i capitolini hanno ora di vantaggio sul Napoli reduce da un deludente pareggio casalingo col Chievo, e dire che i partenopei a due minuti dal termine erano ancora sotto per il gol del figliol prodigo (napoletano) Gennaro Sardo. La squadra di Benitez complice la sfortuna (due legni per Mertens) e la poca vena del rientrante Hamsik e di Higuain si sveglia solo col pareggio di Albiol ma è troppo tardi ed un’ennesima occasione sprecata si compie in quel del San Paolo.
Parlando di occasioni sprecate non si può fare a meno di notare i problemi dell’Inter; la squadra di Mazzarri ospita il Catania ma non trova mai la giocata per sbloccare la partita e il malumore dei tifosi (a dire il vero verso la dirigenza più che verso l’allenatore) inizia a farsi sentire; ora Thohir avrà il difficile compito di ricostruire e farlo in un ambiente poco tranquillo per via degli scarsi risultati sarà decisamente più complicato.
Sorride, anche se non a trentadue denti, l’altra parte della città; Seedorf ha portato ai suoi voglia di rivalsa, è con il carattere difatti che il Milan acciuffa e beffa il Cagliari al Sant’Elia nei minuti finali: Balotelli su punizione e Pazzini da poco entrato in mischia rendono inutile il vantaggio di Sau (papera su rinvio di Amelia) e regalano la seconda vittoria consecutiva in campionato al mister olandese spegnendo i primi mugugni giunti dopo l’eliminazione casalinga in settimana dalla coppa Italia contro l’Udinese.
Per i friulani la Coppa rischia però di rivelarsi l’unica soddisfazione stagionale; gli uomini di Guidolin vengono sconfitti da un Parma lanciato (4 vittorie nelle ultime 4) verso l’Europa con il gol di Amauri; tempi duri per i Bianconeri del Friuli che viaggiano nei bassifondi della classifica con soli tre punti di vantaggio sulla zona retrocessione. L’ottimo momento del Parma coincide con quello del Torino che lo affianca a 32 punti solo una lunghezza sotto l’Inter; Ventura continua la marcia grazie al solito Cerci che decide su rigore (quantomeno dubbio, per non dire inesistente) la gara con l’Atalanta, che recrimina pure per le occasioni capitate nella ripresa al Tanque Denis lasciato a sorpresa inizialmente in panchina da Colantuono.
Nel posticipo domenicale la Fiorentina spreca la possibilità di avvicinarsi alla zona Champions e resta a tre punti dal Napoli; il Genoa al Franchi vende cara la pelle e nonostante la tripletta di un super Aquilani, complice anche qualche sfortunata decisione arbitrale, i Viola non vanno oltre il pareggio siglato dai grifoni in rimonta nella ripresa (De Maio) dopo essere stati in vantaggio per due volte (Gilardino e Antonini); nel pomeriggio pareggio anche per l’altra squadra di Genova, la Sampdoria difatti è beffata nel finale da un rigore di Alino Diamanti che sigla col gol del pareggio la pace con Bologna e il rifiuto ai milioni dei cinesi del Guangzhou; per i felsinei ancora senza sconfitte dall’arrivo di Ballardini, secondo pareggio raggiunto nei minuti finali segno di carattere, per i Blucerchiati in vantaggio con Gabbiadini qualche rammarico e un Mihaljovic che se l’è presa con le condizioni del proprio campo a suo dire disastrose.
Ieri è andata inoltre in scena la sfida salvezza tra Livorno e Sassuolo all’Armando Picchi; l’hanno spuntata i Livornesi del nuovo mister Mimmo Di Carlo per tre a uno, tutte nel primo tempo le reti di Greco, Paulinho e Benassi per i toscani, di Berardi dal dischetto per gli emiliani; ore decisive per il futuro di Di Francesco che ha raccolto solo tre punti (contro il Milan) nelle ultime sette gare, ma sia per lui che per la salvezza del Sassuolo finchè c’è vita c’è speranza.
Numeri e Curiosità
- 13: Gli argentini scesi in campo ieri in Inter-Catania(6 Nerazzurri e 7 Etnei). 10 in campo contemporaneamente prima dell’uscita dal campo di Cambiasso. E pensare che in panchina Inter e Catania ne avevano a disposizione altri 6 che non sono entrati(4 interisti e 2 catanesi).
- 20: Le reti delle due coppie gol più prolifiche della Serie A, curiosamente entrambe della città di Torino. Difatti Tevez e Llorente (11+9) condividono il primato con Cerci e Immobile (10+10) davanti di una sola rete ai “napoletani” Higuain e Callejon (10+9).
- 7: I rigori assegnati ieri di cui sei realizzati (fallisce solo Immobile) e tutti da italiani (Candreva, Totti, Berardi, Aquilani, Gilardino, Cerci). Il record resta dell’ottava giornata con 11 rigori (9 realizzati, ma solo 4 da italiani).
Tommaso Rocca