Gruppi muscolari: facciamo un po' di chiarezza
Obiettivo
Chiariamo dove si trovano e come funzionano i gruppi muscolari a cui si fa più spesso riferimento nel calcio |
Per chiarire dove si trovano e come funzionano i gruppi muscolari a cui si fa più spesso riferimento nel calcio è bene partire spiegando i vari movimenti che si verificano lungo l'arto inferiore ed il tronco.
Il tronco viene definito come quella porzione corporea compresa fra bacino e capo su cui si inseriscono gli arti. Si distinguono, procedendo dall'alto verso il basso:
- il collo, composto da 7 vertebre, che si articola col cranio;
- il torace, composto da 12 vertebre che si articolano con 12 coste per lato, che si stendono fino a raggiungere la linea mediana presso lo sterno, formando la cavità toracica dove si trovano organi quali il cuore, i polmoni ed il fegato;
- l'addome, che coincide con le 5 vertebre lombari ed è delimitato superiormente dal muscolo diaframma ed anteriormente dalla muscolatura addominale. La cavità addominale contiene molti organi dell'apparato digerente;
- la pelvi, in cui l'osso sacro si articola con le due ossa pelviche, che si congiungono anteriormente presso la sinfisi pubica e che contiene le parti terminali degli apparati digerente, escretore e riproduttivo. E' delimitato inferiormente dai muscoli del pavimento pelvico.
I movimenti del tronco e, in varia misura, dei suoi componenti anatomici sono quelli di flessione (piegarsi in avanti), estensione (protendersi all'indietro), inclinazione laterale e rotazione.
Si individuano tre articolazioni principali lungo l'arto inferiore, ossia l'anca, il ginocchio e la caviglia.
L'articolazione dell'anca, o coxo-femorale, si forma tramite la messa in contatto della testa del femore e la cavità dell'acetabolo, situata sulla pelvi. Quest'articolazione è stata disegnata per essere stabile durante la stazione eretta, il cammino e la corsa e funge tanto da articolazione “base” per le altre giunture dell'arto inferiore quanto da basamento per la pelvi ed il tronco.
I movimenti che si verificano presso la coxo-femorale sono la flessione (portare il ginocchio verso il petto), l'estensione (portare il tallone all'indietro), l'abduzione (portare tutto l'arto inferiore all'infuori), l'adduzione (portare l'arto verso la linea mediana ed oltre essa), la rotazione interna (portare il piede all'interno come se si volesse calciare di esterno) e la rotazione interna (portare il piede all'infuori come se si volesse calciare d'esterno).
Nelle immagini soprastanti sono rappresentate l'articolazione coxo-femorale ed i movimenti che essa compie: flessione (a), estensione (b), abduzione (c), adduzione (d), rotazione interna (e) ed esterna (f).
Il ginocchio consta di fatto di due articolazioni: quella fra tibia e femore e quella fra rotula e femore. Di fatto, il ginocchio ha l'importante funzione di regolare la lunghezza dell'arto inferiore durante le varie attività, oltre a quella di assorbire i carichi e di trasmettere le forze lungo l'arto. Le superfici ossee non garantiscono molta stabilità, quindi essa viene garantita dalla presenza di legamenti resistenti.
Il ginocchio può flettersi (piegarsi) od estendersi (raddrizzarsi), ma può anche ruotare internamente od esternamente. La componente rotatoria è però sempre associata ai movimenti di flesso-estensione. Va notato come i movimenti del ginocchio avvengano sempre in concomitanza con movimenti o dell'anca o della caviglia. Ciò è dovuto al fatto che una buona parte dei muscoli che agiscono sul ginocchio hanno un ruolo anche nel mobilizzare une delle due articolazioni a monte o a valle.
Qui sono illustrate l'articolazione del ginocchio ed il suo movimento di flesso-estensione.
La caviglia è un'articolazione molto complessa. Di fatto, risulta difficile distinguere i suoi movimenti da quelli del complesso del piede, ma in questo testo verranno isolati per semplificare la spiegazione. La caviglia si compone dell'articolazione tibiofibulare distale (fra tibia e perone) e dell'articolazione talocrurale (fra il mortaio osseo che viene a formarsi dall'unione fra tibia e perone e un osso denominato astragalo, che forma il collo del piede). La funzione primaria della caviglia è quella di fornire un'interfaccia fra piede e gamba. Anche per quest'articolazione, che pure è formata da superfici articolari congruenti, la stabilità è garantita in buona percentuale da elementi legamentosi.
I movimenti fondamentali che avvengono su questa giuntura sono quelli di flessione plantare (portare le punte verso il basso come per imitare la posizione di una ballerina), flessione dorsale (portare le punte delle dita verso l'alto), inversione (portare il piede verso l'interno), eversione (portare il piede verso l'esterno), abduzione (allontanare il piede dalla linea mediana) e adduzione (avvicinare il piede alla linea mediana). Funzionalmente, però, risulta più sensato parlare di supinazione e pronazione. Il primo movimento è l'associazione di inversione, adduzione e flessione plantare, mentre il secondo, al contrario, si compone di eversione, abduzione e flessione dorsale.
Qui sopra vengono illustrati l'articolazione fra tibia, perone ed astragalo ed i movimenti di pronosupinazione.
Ora che sono stati chiariti i vari movimenti che le articolazioni dell'arto inferiore possono effettuare, passiamo alla descrizione dei vari gruppi muscolari dell'arto inferiore, suddividendoli per comparti.
Regione iliaca: all'interno dell'ala iliaca, ossia quella porzione ossea in corrispondenza del fianco, viene a trovarsi una porzione non trascurabile del muscolo ileo-psoas, un grosso muscolo dal decorso profondo, che è il più potente flessore della coscia, oltre ad essere anche un flessore del tronco.
Nell'immagine viene rappresentata la regione lombare ed iliaca, con in evidenza il muscolo ileo-psoas.
Regione glutea: questa regione si trova posteriormente sul bacino e viene occupata dall'omonima muscolatura. Si distinguono tre muscoli glutei: grande, medio e piccolo. Assieme ad essi viene spesso citato anche il muscolo tensore della fascia lata.
Il grande gluteo è un ampio muscolo che occupa quasi tutta la porzione posteriore della pelvi e che funge da estensore e rotatore esterno della coscia. Ha anche funzioni importanti nello stabilizzare il bacino durante la marcia.
Il gluteo medio si trova più anteriormente rispetto al grande gluteo ed è un importante abduttore della coscia, un suo rotatore esterno ed uno stabilizzatore del bacino durante la deambulazione. Le sue fibre posteriori coprono il piccolo gluteo, che è un muscolo piatto e di modeste dimensioni che coopera con il medio gluteo nell'abduzione della coscia, ma che è suo antagonista in quanto rotatore interno della coscia stessa.
Alla regione glutea appartiene anche il gruppo dei rotatori laterali brevi, un gruppo di sei muscoli di piccole dimensioni che si tendono fra bacino e femore e che hanno la funzione di ruotare lateralmente la coscia. Fra di essi va citato il muscolo piriforme, che può, in alcuni casi, comprimere il nervo ischiatico facendo emergere una sintomatologia definita pseudo-sciatica, poiché ricorda il dolore tipico di una sciatalgia.
Nell'immagine a fianco sono evidenziati i muscoli glutei (porzione sinistra) ed il gruppo dei rotatori brevi (porzione destra dell'immagine)
Comparto anteriore della coscia: guardando una persona dal davanti, i muscoli che si possono immaginare di vedere presso il versante anteriore della coscia sono il muscolo sartorio ed il muscolo quadricipite, composto dal retto del femore e dai vasti mediale, laterale ed intermedio.
Il muscolo sartorio flette la coscia, la ruota esternamente e flette il ginocchio, permettendoci di accavallare un arto inferiore sull'altro.
Il retto del femore è anch'esso un flessore della coscia, ma ha anche, assieme agli altri capi del muscolo quadricipite, la funzione di estendere il ginocchio.
Nella foto si può apprezzare la massa dei capi del quadricipite dell'ex capitano dell'Inter Javier Zanetti.
Comparto mediale della coscia: la porzione interna della coscia, ossia quella rivolta verso la linea mediana del corpo, è a completo appannaggio dei muscoli adduttori (adduttore grande, adduttore lungo, adduttore breve, pettineo e gracile). Nel complesso, essi permettono di avvicinare l'arto inferiore all'altro arto. Alcuni partecipano anche alla flessione della coscia, altri (pettineo e adduttore lungo su tutti) alla rotazione interna della coscia, altri ancora (gracile) alla flessione del ginocchio. L'adduttore grande e quello lungo hanno anche un ruolo nella estensione della coscia.
Nella foto ritraente il difensore della nazionale tedesca anni '80 Hans-Peter Briegel si possono apprezzare il comparto mediale e quello anteriore della coscia destra, la fascia lata sinistra e, non nitidamente, il comparto laterale della gamba sinistra.
Comparto posteriore della coscia: qui si trova la muscolatura ischiocrurale, anche nota come hamstrings. I muscoli sono il semimembranoso, il semitendinoso ed il bicipite femorale. Tutti e tre flettono il ginocchio ed estendono la coscia ed il semimembranoso funge anche da rotatore interno della stessa.
L'attaccante Fernando Torres si tocca il comparto posteriore della coscia, probabilmente in seguito ad un infortunio muscolare.
Fascia lata: la porzione più laterale della coscia è interamente occupata dalla fascia lata, una lunga e robusta struttura di tessuto connettivo che separa i muscoli della coscia dagli strati di tessuto più superficiali.
Comparto anteriore della gamba: oltre ad una porzione non indifferente della tibia, questo comparto contiene tutti i muscoli che flettono dorsalmente il piede. Qui si trovano infatti il tibiale anteriore, gli estensori lunghi dell'alluce e delle dita ed il peroneo terzo. Il tibiale anteriore è un inversore del piede, ossia porta con la sua contrazione la pianta verso la linea mediana, mentre il peroneo terzo è un eversore. Gli estensori delle dita e dell'alluce portano le dita del piede verso l'alto, oltre a dorsiflettere il piede.
Sulla gamba destra in foto si può vedere il profilo del muscolo tibiale anteriore e, medialmente ad esso, la cresta tibiale.
Comparto posteriore della gamba: si divide in un comparto superficiale ed uno profondo. Il primo fra i due comprende i muscoli gastrocnemio, soleo e plantare, che fungono da plantiflessori del piede. Il gastrocnemio ha inoltre il ruolo di assistere la flessione del ginocchio.
Nel comparto profondo vengono a trovarsi i flessori lunghi delle dita e dell'alluce, che chiaramente permettono la flessione delle dita del piede. Assieme ad essi sono qui localizzati il tibiale posteriore, che plantiflette ed inverte il piede, oltre a stabilizzare la volta plantare, ed il muscolo popliteo, che è un piccolo muscolo il cui ruolo è quello di avviare la flessione del ginocchio durante la deambulazione.
Nella foto si vede il gruppo muscolare dei gastrocnemi presso il comparto posteriore della gamba dell'ex-interista Xherdan Shaqiri.
Comparto laterale della gamba: è a completo appannaggio dei muscoli peronieri lungo e breve, che sono muscoli posti sul perone capaci di portare il piede all'infuori (eversione) e di assisterne in maniera modesta la plantiflessione.
Nell'immagine vengono presentati i muscoli peronei nella loro sede anatomica.