La notte degli oscar
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Si avvicinano i primi verdetti nella notte dei premi a Hollywood; la Juve batte il Milan a San Siro e prenota lo Scudetto anche per il pari della Roma con l’Inter; continua la cavalcata del Parma che inguaia il Sassuolo, frenate per Fiorentina e Napoli |
L’orgoglio italiano torna a far bella mostra di sé nella notte degli Oscar, è difatti il film di Paolo Sorrentino “La grande bellezza” il miglior film straniero che riporta la statuetta in Italia dopo che nel ’99 lo stesso premio era stato assegnato a Roberto Benigni e che ci fa sperare che anche il Campionato di Serie A possa ritornare al livello di eccellenza in cui navigava 15 anni fa. Intanto divertiamoci ripercorrendo le vicende della domenica trascorsa in associazione ad alcuni film vincitori della statuetta di miglior film negli anni passati.
Nella 26a giornata di Serie A andavano in scena due incroci importanti come l’anticipo del sabato tra Roma-Inter ed il posticipo domenicale Milan-Juventus; ebbene il verdetto è a favore dei Bianconeri che escono da questa pericolosa settimana con la qualificazione agli ottavi di Europa League e un +11 in classifica sulla Roma che profuma molto di Tricolore.
Antonio Conte ha trovato “Un uomo per tutte le stagioni“(Fred Zinnemann, 1967) in Carlos Tevez, il vero e proprio simbolo ed immagine propria della squadra; l’Apache corre, lotta, subisce falli, ispira l’azione nel gol di Llorente che spacca la partita e la chiude nel finale con una bomba da fuori area, difficile trovare di meglio anche se per aver ragione di un buonissimo Milan, i Bianconeri hanno dovuto penare non poco visto l’ottimo primo tempo della squadra di Seedorf a cui è mancato solo il gol.
Juve dunque a più undici in virtù del pareggio scaturito dal big match dell’Olimpico tra Roma ed Inter; al contrario della gara di San Siro, bella e vivace per larga parte e per merito di entrambe le squadre la sfida di Roma è stata bloccata e meno frizzante ed il fatto che nessuna delle due squadre non abbia trovato un gol per sbloccarla non ha di certo giovato allo spettacolo; un buon punto tutto sommato per l’Inter di Mazzarri, meno in ottica Scudetto per la Roma di Rudi Garcia, comunque ampiamente soddisfatto della stagione dei suoi; a dimostrazione del nervosismo in campo i brutti episodi con protagonisti De Rossi (pugno a Icardi) e Juan Jesus (pugno a Romagnoli) sul quale in settimana cadrà ”Il braccio violento della legge“(William Friedkin, 1972).
Non approfitta del mezzo passo falso giallorosso il Napoli bloccato sul pareggio a Livorno; la rincorsa al secondo posto ora si fa più difficile e Benitez non può essere felice per le ultime prestazioni dei suoi, salvo la vittoria sul Swansea per continuare il cammino in Europa League; a Livorno apre un rigore di Mertens ma la premiata ditta Reina-Britos combina un pasticcio degno di Mai dire Gol e i toscani trovano il pari; senza Higuain i partenopei non riescono a trovare il nuovo vantaggio e ”Il silenzio degli innocenti“(Jonathan Demme, 1992) su twitter del presidente De Laurentis suona forse peggio di molte parole.
Nell’altro posticipo serale battuta d’arresto per la Fiorentina lontana ora sette lunghezze dal terzo posto che vorrebbe dire Champions League; i Viola vengono sconfitti in casa da una buona Lazio che trova i tre punti grazie a un super gol di Cana in avvio e non soffrono nemmeno più di tanto la reazione dei padroni di casa; dopo ”La stangata“ (George Roy Hill, 1974) per le quattro giornate inflitte a Borja Valero ne arriva un'altra in casa dei Viola capaci di raccogliere appena 4 punti in 5 gare e a cui mancano moltissimo i gol di Rossi e Gomez ancora in ritardo di condizione.
“Com'era verde la mia valle“ (John Ford, 1942) avrà pensato ieri Alberto Malesani vedendo quella che una volta era la sua squadra, il Parma, espugnare il campo del Sassuolo (decide un gol di Parolo in avvio) e regalargli probabilmente l’esonero dopo cinque sconfitte in cinque partite; erano forse altri nomi a livello internazionale quelli degli uomini con cui l’allenatore veronese vinse la Coppa UEFA nel ’99 ma in Campionato non fecero meglio di quanto ora sta facendo Donadoni, giunto con la sua ”Cavalcata“ (Frank Lloyd, 1934) al quattordicesimo risultato utile consecutivo, che porta il Parma al sesto posto a meno uno dall’Inter e con una gara ancora da recuperare (contro la Roma).
A pari punti col Parma c’è la sorpresa Verona ieri incappato in una giornata storta, complice anche l’assenza del Totem Toni, e graziato dal Bologna (0-0) che pur giocando meglio non riesce ad aggiudicarsi l’intera posta in palio; gli uomini di Ballardini non fanno parte de ”Gli spietati“(Clint Eastwood, 1993) e falliscono diverse occasioni il cui culmine è il rigore parato da Rafael (migliore dei suoi) a Rolando Bianchi prima di un assurda espulsione di Cristaldo che tarpa un po’ le ali alle velleità di vittoria, che ai bolognesi servirebbe come il pane.
Risplende il sole invece sul ”Fronte del porto“(Elia Kazan, 1955), Genoa e Sampdoria aggiungono due vittorie al loro palmares stagionale e avvicinano una salvezza tranquilla che da queste parti non era così scontata né da una parte né dall’altra nelle ultime stagioni; per i rossoblù i tre punti arrivano in casa contro il Catania, sempre più invischiato nelle paludose zone basse della classifica: 2-0 firmato con un gol per tempo da Antonelli e Sturaro; stesso risultato per i Doriani a Torino dove la squadra di Ventura soccombe sotto le reti di Okaka e Gabbiadini: Genova ”Non è un paese per vecchi“ (Joel e Ethan Coen, 2008).
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A Bergamo infine l’Atalanta batte il Chievo e si avvicina sempre più alla salvezza; decide il gol di Cigarini nel finale dopo che il Chievo, rimasto in dieci, aveva pareggiato con Dainelli l’iniziale rete del vantaggio firmata Carmona; per i Veronesi i ”Giorni perduti“(Billy Wilder, 1946) stanno ormai diventando troppi e il terz’ultimo posto alla pari del Livorno e tutt’altro che rassicurante per una squadra che negli ultimi anni non è mai stata costretta a lottare così tanto per raggiungere l’agognata salvezza. Di tempo c’è n’è per tutte, questo è sicuro, ma il campo ogni domenica è li, pronto a giudicare e a ricordare a tutti che anche se a molti piacerebbe la vita non è un film.
Numeri e curiosità
- 3: I giocatori in rete per la prima volta in Serie A ieri; sono Stefano Sturaro del Genoa (alla 6a presenza) in rete in Genoa-Catania 2-0, e due nella stessa gara ovvero Cagliari-Udinese 3-0, Matias Vecino (10a presenza) e Agim Ibraimi (14a presenza).
- 48: I secondi trascorsi in campo ieri da Domenico Berardi, entrato a metà ripresa ed espulso praticamente subito. Il record appartiene però a Giuseppe Lorenzo, attaccante del Bologna, espulso in Parma-Bologna 1-1 del 9 dicembre 1990 appena 10 secondi dopo essere entrato in campo.
- 11: I cambi di allenatore avvenuti quest’anno in Serie A con quello di oggi nel quale Di Francesco torna a essere l’allenatore del Sassuolo al posto di Malesani; altre otto squadre oltre al Sassuolo hanno cambiato guida tecnica e solo il Catania, come gli emiliani, addirittura 2 volte (De Canio-Maran).
Tommaso Rocca